In autunno primo test per Italia e Spagna


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La lunga estate calda dello spread

Il ritorno della forte sfiducia dei mercati verso la Spagna e, di riflesso, l'Italia non promette nulla di buono per la seconda parte dell'estate. Ma la situazione del nostro paese rende gli analisti ottimisti borsa_milano_296

Sara' un agosto caldo e di passione per l'andamento dello spread e dei mercati, ma il tesoro italiano potra' rifiatare fino a settembre, con il primo forte test a ottobre. Grazie ai buoni dati delle entrate, infatti, ad agosto e' stata cancellata l'asta di medio e lungo termine, e la dirigente responsabile del debito pubblico Maria Cannata assicura che "non ci sono timori" per le aste. Piu' complessa la situazione a Madrid, che deve fare fronte ai debiti degli Enti locali.

Il ritorno della forte sfiducia dei mercati verso la Spagna e, di riflesso, l'Italia non promette nulla di buono per la seconda parte dell'estate e gli spread dei due paesi venerdi' sono schizzati rispettivamente a 610 e 500 punti rendendo insostenibili rendimenti del 7,2% e del 6,1% per due paesi in recessione quest'anno. Sempre piu' osservatori e, da ultimo, anche l'Fmi si interrogano sulla tenuta dell'Euro malgrado le rassicurazioni del presidente della Bce, Mario Draghi, secondo cui la moneta unica "e' irreversibile".

La banca centrale e' irremovibile agli appelli di stati e istituzioni internazionali a riattivare l'acquisto dei titoli di Stato che la scorsa estate, come ha ammesso il governo spagnolo, ha evitato il fallimento del paese. La tabella di marcia deve essere quella prevista dagli accordi ue: nascita di un'unione bancaria con supervisione unica all'Eurotower e poi operativita' del fondo Esm in grado, quello si', di calmierare le tensioni sul mercato secondario. Una serie di passaggi che rimanda al 2013. Per alcuni si tratta di "promettere secchi mentre la casa brucia" e, inoltre, sulla strada dell'Esm c'e' l'appuntamento del 12 settembre, quando l'alta corte tedesca dovra' pronunciarsi per approvare o meno l'accordo.

Fino ad allora l'instabilita' potrebbe perdurare in forme anche virulente. I dati macroeconomici negativi che continueranno ad arrivare da quasi tutti i paesi dell'Euro, compresa la Germania, non faranno che alimentarla mentre gli effetti recessivi delle misure di austerita' sull'economia e sull'opinione pubblica forniranno ulteriore benzina. Per la Spagna la minaccia e' duplice: la crisi di liquidita' delle regioni che a catena potrebbero chiedere aiuto a Madrid farebbe aumentare, secondo alcuni, il fabbisogno di emissioni di titoli di Stato. Il Tesoro spagnolo ha gia' coperto il 68,6% delle esigenze 2012 di medio lungo termine (59 miliardi) e ad agosto si terra' un'unica asta invece delle solite due. Ma i tassi sui restanti 27 miliardi rischiano di essere insostenibili e si teme che si debba ricorrere a emissioni a breve, anticamera dell'espulsione dai mercati. Lo scoglio da superare sara' ottobre, quando scadra' debito (a breve e lungo) per 28 miliardi contro i 6,5 di settembre.

Al Tesoro a Roma, intanto, si resta fiduciosi. "Non c'e' alcun timore per le nostre aste", spiega Maria Cannata in un'intervista al Sole, secondo cui all'Italia restano da collocare 170 miliardi ed e' stato gia' emesso il 62% del programma. Anche per il nostro paese la scadenza maggiore fra Btp e Bot, dopo alcune emissioni di fine luglio e gli appuntamenti di settembre, sara' quella del mese di ottobre con 37,1 miliardi (dicembre prevede scadenze per 56 miliardi ma e' un mese in cui il tesoro puo' contare sempre su un abbondante avanzo di cassa). "La domanda per i nostri titoli c'e', e anche dall'estero", ripete, e cita il rinnovato interesse dai paesi asiatici e la conferma del rating da Fitch quali punti di forza.