di Sandro Calice di Marc Webb, Usa 2012, supereroi (Warner Bros.)
con Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Denis Leary, Martin Sheen, Sally Field, Irrfan Khan, Campbell Scott, Embeth Davidtz, Chris Zylka.
Gli spaventosi danni provocati da Twilight, cioè inserire melense storie di adolescenti in contesti fantastici, non risparmiano nemmeno questo“The Amazing Spider-Man”, reboot (la storia ricomincia dal principio, nonostante i tre capitoli precedenti) della saga del Ragno più famoso dei fumetti, a 50 anni dalla sua nascita.
Peter Parker ha solo sette anni quando i genitori lo affidano agli zii Ben e May: il padre sta conducendo esperimenti sulle mutazioni genetiche e per qualche motivo deve sparire. Anni dopo, Peter è un liceale brillante ma introverso, preso di mira dai bulli della scuola e innamorato della bella Gwen Stacy.Una storia come tante, ma quando Peter ritrova una valigetta appartenuta al padre, decide di andare a conoscere alla Oscorp il dr. Curt Connors, genetista senza un braccio e vecchio socio di suo padre. Qui la storia, e la sua vita, cambiano. Il morso accidentale di un ragno geneticamente modificato gli conferisce abilità straordinarie, Peter inizia a cambiare e a conoscere i suoi nuovi poteri. Non è, però, l’unico “mostro” in città. Connors infatti, grazie agli appunti che gli ha portato Peter, riesce a sintetizzare un siero che riproduce la capacità dei rettili di farsi riscescere gli arti, e lo sperimenta su se stesso. Con esiti drammatici.
Marc Webb, memore probabilmente del successo del suo riuscito “500 giorni insieme”, fa quello che sa fare, raccontare cioè una storia d’amore. Il che non è detto sia un male, ma non c’era bisogno di scomodare Spider-Man. Il primo film sul Ragno, quello di Sam Raimi del 2002, nonostante l’insulso Tobey Maguire, inaugurò con merito la fortunata serie di film tratti da fumetti della Marvel, culminata per il momento nello splendido “The Avengers”. Anche quello era un prodotto per adolescenti (come in fondo lo è il fumetto rispetto, ad esempio, agli X-Men), ma coglieva con ironia e leggerezza lo spirito del personaggio. Da allora i film sui supereroi sono diventati (non tutti) anche roba per adulti. “The Amazing Spider-Man” di Webb fa un bel salto indietro, puntando (furbescamente) sul ragazzino problematico e sulla storia d’amore, con una sceneggiatura facile facile e tanti buoni sentimenti. Certo, c’è il cattivo di turno, ci sono gli effetti speciali e combattimenti dignitosi (e ci mancherebbe pure, di questi tempi), ma la sensazione forte è che la parte avventurosa sia decisamente incidentale. Resta l’immortale idea di fondo di Stan “The Man” Lee, il padre di tutti i supereroi, ma se questo è l’inizio di una nuova saga, francamente non se ne sentiva il bisogno.
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