Nel primo trimestre del 2012 il potere di acquisto delle famiglie consumatrici italiane è diminuito dell'1% rispetto al trimestre precedente e del 2% rispetto al primo trimestre del 2011. Lo rende noto l'Istat.
Il reddito disponibile in valori correnti, aggiunge l'Istat, è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, mentre è aumentato dello 0,9% rispetto al corrispondente periodo del 2011.
Nel primo trimestre del 2012, infine, la propensione al risparmio, misurata al netto della stagionalità, è stata pari al 9,2%, risultando invariata rispetto al trimestre precedente e in aumento (+0,4 punti percentuali) nei confronti del primo trimestre del 2011.
Nella rilevazione l'Istat segnala anche come la quota di profitto delle società non finanziarie è risultata pari al 38,8%, con una riduzione di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,3 punti rispetto al corrispondente trimestre del 2011.
Il tasso di investimento delle società non finanziarie, infine, è stato pari al 21,6%, inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,2 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2011.