L'islamista detenuto dal rais gli succede


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Morsi-Mubarak, quando la sorte si rovescia

Mohammed Morsi, dal carcere alla presidenza dell'Egitto

Con un rovesciamento della sorte impensabile un anno e mezzo fa, un islamista detenuto da Hosni Mubarak succede da presidente proprio al rais deposto dalla rivoluzione. Ingegnere formatosi negli Stati Uniti, Mohammed Morsi e' stato membro del Parlamento dal 2005 come deputato formalmente indipendente ed e' diventato il candidato dei Fratelli musulmani dopo che al leader Khairat Saad El-Shater e' stata vietata la candidatura dalla commissione elettorale.

Favorevole al libero mercato, ma sostenitore della promozione di maggiori servizi sociali, Morsi ha dichiarato di voler ridurre la disoccupazione in Egitto fino al 7%, abbassare il tasso d'inflazione e i debiti del settore pubblico. Morsi ha proposto anche un sostegno agli egiziani poveri attraverso un aumento della tassazione del 2 per cento. Sul fronte estero, il leader della Fratellanza promette sostegno ai palestinesi "nella loro lotta legittima", migliori relazioni con i Paesi arabi del Golfo persico, e di voler mettere fine al rapporto di subordinazione dell'Egitto agli Stati Uniti, oltre a incoraggiare gli investimenti europei nel Paese. Sul piano religioso, Morsi ha promesso di non voler trasformare l'Egitto in una teocrazia e di voler rispettare i diritti delle altre religioni, pur riservando all'Islam una parte centrale del governo.

Il 60enne candidato islamico non ha detto molto sull'organizzazione militare dello Stato e sul fronte della liberta' di espressione, ma e' possibile che la sua intenzione sia quella di vietare la pornografia su internet e di criminalizzare alcuni discorsi sul terreno religioso.