Dati Eurobarometro


Stampa

Lingue, con internet si imparano meglio

Le usa regolarmente il 36% degli europei computer_internet_296

Internet, negli ultimi anni, è stato uno dei motori principali che hanno contribuito alla diffusione delle lingue straniere tra i cittadini europei: è questo uno dei dati più rilevanti emersi dal nuovo Eurobarometro pubblicato oggi dalla Commissione europea sul multilinguismo.

Rispetto al 2005, anno di pubblicazione del precedente sondaggio, il numero di europei che usano regolarmente le lingue straniere su Internet - ad esempio attraverso i social network - è infatti aumentato di 10 punti percentuali, dal 26% al 36%.

Nonostante il balzo in avanti, un altro studio della Commissione Ue, il 'Sondaggio europeo sulle competenze linguistiche', indica che c'è un forte divario tra le aspirazioni e la realtà in fatto di apprendimento delle lingue straniere.

Non a caso, secondo test condotti sugli alunni in 14 Paesi europei (l'Italia non ha partecipato), solo il 42% degli studenti è riuscito a tenere una conversazione nella loro prima lingua straniera e solo il 25% nella seconda.

Eppure, quasi nove cittadini su 10 - secondo l'Eurobarometro - giudicano “molto utile” riuscire a parlare le lingue straniere e il 98% dei genitori ritiene che le lingue siano “positive” per il futuro dei propri figli.

“Questa indagine Eurobarometro indica che il multilinguismo e l'apprendimento delle lingue contano molto per i cittadini e di questo non possiamo che rallegrarci - ha commentato il commissario europeo all’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Androulla Vassiliou -. Dobbiamo però fare di più per migliorare l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue. Essere in grado di comunicare in una lingua straniera allarga gli orizzonti e apre porte; accresce l'occupabilità e, nel caso delle aziende, schiude un maggior numero di opportunità nel mercato unico”.

Dieci anni dopo la Dichiarazione di Barcellona del 2002 adottata dai capi di Stato e di governo che hanno sollecitato l'insegnamento di almeno due lingue straniere in un'età precoce, i cittadini europei sono consapevoli dei vantaggi del multilinguismo. Quasi tre quarti di loro (il 72%) è d'accordo con questo obiettivo e il 77% ritiene che dovrebbe costituire una priorità politica.

Più della metà (il 53%), inoltre, usa le lingue sul lavoro e il 45% ritiene di avere ottenuto un lavoro migliore nel proprio paese grazie alle competenze in lingue straniere. Tuttavia, il numero di cittadini europei che affermano di essere in grado di comunicare in una lingua straniera è leggermente sceso tra il 2005 e il 2012, passando dal 56% al 54%. Un fenomeno, questo, dovuto in parte al fatto che il russo e il tedesco non sono più lingue obbligatorie nelle scuole dei paesi dell'Europa centrale e orientale.