E’ come se lo Stato, con i suoi apparati, finisse tutto in un computer. Questa è in sintesi l’Agenda digitale della Pubblica Amministrazione proposta dal governo Monti, al Forum di Roma. Ma allora è legittimo chiedersi dove andranno a finire tutti gli impiegati che finora sono stati l’ “interfaccia” dei cittadini.
La digitalizzazione della P.A. comporterà un ridimensionamento dell’organico dei dipendenti pubblici?
No. Richiede una redistribuzione e riallocazione delle risorse. Ci sono probabilmente servizi sottodimensionati e altri dai quali distogliere del personale.
Come sente il problema Equitalia, in questo momento in quanto ministro?
Esattamente come ha precisato il presidente del Consiglio. E’ importante che l’Amministrazione, soprattutto quella fiscale, che viene spesso vissuta male dai cittadini, migliori il rapporto con i contribuenti. E altrettanto fondamentale è che non vi sia violenza nei confronti dei dipendenti, una situazione questa che non va nemmeno ipotizzata. E soprattutto che vi sia rispetto nei confronti di chi fa il proprio lavoro e della collettività.
Questa maggiore acredine nei confronti di Equitalia, in questo periodo e con questo governo, rispetto al passato, da che dipende, a suo avviso?
Sicuramente è un periodo in cui chiedere dei sacrifici ai cittadini è difficile e ci sono situazioni di disagio che possono spiegare il malcontento, mai giustificarlo però.
Il governo ha tempo per portare avanti l’Agenda digitale della P.A.?
Sicuramente avrà del tempo per ottenere alcune acquisizioni subito e per avviare un percorso che gli altri proseguiranno.
I crediti delle imprese nei confronti della P.A.?
Come sa, ci stiamo lavorando molto. Sicuramente si arriverà a una soluzione il più soddisfacente possibile, nei limiti delle compatibilità.
Seguendo la proposta del segretario del PdL Alfano?
Questo lo vedremo quando l’avremo deciso.