di Mauro Caputi
Udinese terza e al preliminare di Champions League, con Napoli, Lazio e Inter in Europa League. Genoa salvo e Lecce ultima retrocessa in serie B. Questi gli ultimi verdetti del campionato, attesi nella giornata che ha chiuso il torneo 2011-2012. I friulani per il secondo anno consecutivo proveranno a conquistare il tabellone principale della massima manifestazione continentale al preliminare di agosto. A Catania bastava un punto, gli uomini di Guidolin se ne sono presi tre superando 2-0 la squadra di Montella (destinato alla panchina della Roma?). Al ‘Massimino’ Di Natale prima manca il gol di un soffio dopo una manciata di secondi, poi lo realizza al 19’ con un tocco in anticipo. Il Catania ha l’occasione del pari al 39’ in virtù del goffo intervento di Pereyra su Catellani che manda Gomez sul dischetto. Ma il centrocampista argentino calcia debolmente a lato. Al 58’ Fabbrini chiude la partita con un’azione personale conclusa con un tiro a fil di palo. Handanovic risponde da par suo al colpo di testa di Spolli, poi l’Udinese festeggia il meritato traguardo.
Le notizie che arrivavano da Catania hanno influenzato le partite di Napoli e Roma. All’Olimpico una Lazio volitiva ha ragione 3-1 dell’Inter nonostante l’assenza di Klose, che non ce la fa nemmeno per la panchina. I nerazzurri sono più vivaci nel primo tempo. Diverse le occasioni, il vantaggio arriva su rigore (tackle di Ledesma su Maicon) proprio al 45’ con Milito. La Lazio prende le misure nella ripresa e capovolge il risultato in 4’: al 59’ bella deviazione di testa di Kozak (il sostituto di Klose), al 63’ destro vincente di Candreva su cross di Lulic. Inter vicina al pari con Biava che coglie il suo palo cercando l’anticipo su Pazzini. Al 91’ contropiede vincente finalizzato da Mauri dopo la parata di Castellazzi su Kozak. Biancocelesti quarti nonostante un’ultima parte di campionato con moltissime assenze fra infortuni e provvedimenti disciplinari. Inter sesta.
Al ‘San Paolo’ il Napoli sblocca già al 3’ con Dossena, finalizzatore di un’imbeccata di Hamsik, ma al 6’ subisce il pari del Siena con Destro che sfrutta un’incertezza di De Sanctis. La squadra di Mazzarri non è concentratissima e il gol di Di Natale non aiuta il morale. Al 34’ la percussione di Campagnaro viene respinta da Farelli proprio sul piede di Dossena che piazza la doppietta. Nella ripresa De Sanctis si riscatta magistralmente dell’errore del primo tempo ipnotizzando destro. Il Napoli è più efficace, ma non trova il gol. Finisce 2-1, partenopei quinti.
Discorso retrocessione risolto dal Genoa in un ‘Marassi’ vuoto per la squalifica. Il Palermo, assenti Miccoli e Balzaretti, cede 2-0 nel secondo tempo. Al 51’ Gilardino sfrutta l’assist di Rossi e segna un gol importantissimo per il morale. Al 70’ Sculli chiude i conti su assist proprio di Gilardino. Il risultato vanifica qualsiasi esito per il Lecce, che comunque viene sconfitto 1-0 a Verona dal Chievo. La squadra di Cosmi non sembra crederci molto e le notizie che arrivano da Genova a inizio ripresa spengono le ultime velleità. Il gol di Vacek (78’) fissa il risultato, l’espulsione di Carrossieri (82’, fallo brutto e inutile su Thereau) chiude la stagione del Lecce negativa in avvio, poi rilanciata dall’arrivo di Cosmi che ha dato speranze fino alla delusione delle ultime giornate.
Le partite del pomeriggio hanno visto impegnate squadre con verdetti già acquisiti. A Torino la Juventus, superando 3-1 l’Atalanta, ha messo il sigillo all’imbattibilità in campionato, record assoluto con le 20 squadre. Lo stadio in festa per lo scudetto ha salutato con gli occhi lucidi Alessandro Del Piero, che ha regalato l’ultima magia ai suoi tifosi col gol che al 28’ ha portato i bianconeri sul 2-0 (aveva aperto Marrone al 10’, seguiranno l’autogol di Liechtsteiner all’83’ e il gol su rigore di Barzagli al 91’). Al 57’ la sostituzione, l’ultima fra le mura amiche, del capitano: Del Piero a centrocampo si è inchinato davanti ai tifosi e ha lungamente salutato, commosso anche dalla panchina. Poi, chiamato a gran voce da tutto lo Juventus Stadium, è stato ‘costretto’ a uno strappo alle regole e ha effettuato il giro di campo a partita in corso. Un momento di grande emozione durato una decina di minuti e proseguito dopo il fischio finale con la cerimonia della consegna della coppa dello Scudetto, quando è stato proprio Del Piero a ricevere e alzare per primo il trofeo. Nel campionato della Juve, oltre all’imbattibilità (23 vittorie, 15 pareggi), anche 20 marcatori a referto: Marrone e Barzagli (chiamato a gran voce a battere il rigore) sono stati gli ultimi due.
A ‘San Siro’ il Milan ha salutato Nesta, Gattuso, Van Bommel, Zambrotta e Inzaghi, che si è congedato siglando il gol che ha dato la vittoria ai rossoneri sul Novara. I piemontesi, già retrocessi da tempo, hanno onorato il campionato fino in fondo, andando addirittura in vantaggio con Garcia al 21’. Nella ripresa la rimonta dei padroni di casa, passata attraverso i gol di Flamini al 56’ e, appunto, di Inzaghi con una splendida girata ‘di rapina’ all’82’. E ‘Superpippo’, a fine partita, dice che la sua storia di gol potrebbe non essere finita qui. A 38 anni ci sono altre mete da conquistare.
Al ‘Tardini’ il Parma batte 1-0 il Bologna e ottiene la settima vittoria consecutiva. Per la squadra di Donadoni un vero peccato che il campionato sia finito. Il gol di testa di Biabiany al 37’ risolve la partita e rende amaro l’addio di Di Vaio dopo quattro anni in rossoblù. Inutili i tentativi del centravanti di lasciare l’ultimo segno prima di planare in MLS. Molto più efficace Giovinco, che propone e punge e si fa ulteriormente (se fosse stato necessario…) notare dal ct Prandelli.
Il Cesena saluta la serie A con una sconfitta interna, 3-2, contro la Roma. L’ultima panchina di Luis Enrique è impreziosita da una squadra che fa mostra un discreto gioco e un buon carattere. Sotto al 9’ per il gol di Del Nero, i giallorossi capovolgono lo score con Bojan (27’) e Lamela (32’). Al 49’ fa centro anche De Rossi e il punteggio tiene fino al 90’ quando Santana trova il punto che accorcia le distanze ma fissa anche il risultato finale.
Lo 0-0 di Fiorentina-Cagliari fotografa alla perfezione l’andamento di una gara fra due squadre che hanno raggiunto a fatica la salvezza con un girone di ritorno da dimenticare. Obiettivamente, non era questa la partita da cui aspettarsi qualcosa.