I film del week end


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Chronicle

di Sandro Calice

di Joshua Trank. Gran Bretagna, Usa 2012, fantascienza (20th Century Fox)
Dane DeHaan, Alex Russell, Michael B. Jordan, Michael Kelly, Ashley Hinshaw, Bo Petersen, Anna Wood, Rudi Malcolm, Luke Tyler, Crystal-Donna Roberts
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L’adolescenza può far sentire onnipotenti o incompresi, si sogna, ci si dispera, si immagina, come si dice, di poter spaccare il mondo. Ma cosa succederebbe se si diventasse all’improvviso letteralmente in grado di farlo?

Andrew, Matt e Steve sono tre adolescenti unici e complessi come tanti. Matt è sicuro di sé e ha una passione per la filosofia, Steve è il migliore atleta e il ragazzo più famoso della scuola, Andrew è il più problematico, vittima dei bulli, con una madre che sta morendo e un padre ubriacone. Per mettere uno scudo tra se stesso e il mondo, Andy compra una telecamera con la quale comincia a filmare tutta la sua vita. Poi accade l’incredibile. Durante una festa scoprono in una grotta una strana roccia luminosa che li inonda di un’energia misteriosa, un’energia che scatena in loro incredibili poteri telecinetici. Cominciano dapprima a sollevare piccoli oggetti con la sola forza del pensiero, poi pesi sempre più grandi, poi imparano a creare campi di forza attorno al corpo, capiscono di potersi librare e quindi di poter volare. Sembra non esserci limite al potere, se non la fantasia e il buon senso. Ma Andrew, Matt e Steve non sono eroi, sono solo ragazzi, e la fantasia di un ragazzo può essere luminosa o oscura.

“Chronicle” è opera di due giovani autori, lo sceneggiatore figlio d’arte Max Landis e il regista Josh Trank (“Big Fan”). Costato 15 milioni di dollari ne ha già incassati 120 negli Stati Uniti, un successo che è valso due nuovi impegni per Trank, che dovrebbe dirigere “Red Star”, tratto dal fumetto della Image Comics, e “Venom”, lo spin-off sul mortale nemico dell’Uomo Ragno. Il successo, probabilmente, è dovuto al fatto che “Chronicle” parla due “linguaggi” molto vicini all’universo giovanile: quello delle riprese amatoriali, da condividere e postare, come diario della propria vita, e quello dei supereroi. Il film, infatti, è girato (quasi) tutto come se a riprendere fossero di volta in volta la telecamera di Andrew, le videocamere di sorveglianza sparse per la città o un telefonino. Siamo però lontani dal found footage, la tecnica per intenderci di “The Blair Witch Project” e poi abusata da cinema horror e di fantascienza (“Paranormal activity”, “Rec”, “District 9”, “Cloverfield”, per citarne alcuni). Qui Trank utilizzara prospettive e movimenti di macchina non banali, tanto che la cinepresa diventa a tutti gli effetti un altro protagonista del film. Quanto ai supereroi, non c’è dubbio che “Chronicle” sia debitore, come ispirazione, ai fumetti della Marvel e alle idee del suo fondatore Stan Lee, a partire dalla celebre filosofia dell’Uomo Ragno, “da un grande potere derivano grandi responsabilità”, per arrivare alla metafora dell’adolescenza come periodo di paurosi cambiamenti, così bene iconizzata dagli X-Men. “Chronicle” insomma ha tutti gli elementi per piacere agli appassionati, con qualche originalità anche, ma presenta alcune banalità di sceneggiatura, strappi nella psicologia dei personaggi e frettolose fughe in avanti che ci fanno sospendere il giudizio.

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