di Maurizio Righetti
Un bambino su dieci, secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nasce prematuro, con il rischio di non sopravvivere o di andare incontro a patologie croniche. E negli ultimi tre anni la percentuale di parti prematuri sul totale ha avuto un incremento percentuale a due cifre. Un tema che per molti anni è stato sottovalutato mentre, nei fatti, le conseguenze per i prematuri sono spesso molto pesanti, prima su tutte la retinopatia, che spesso sfocia in vera e propria cecità.
Gravidanze sempre più tardive e parti multipli fanno salire la percentuale di prematuri
Dati allarmati che trovano riscontro anche nel nostro Paese e che pochi evidenziano, ma che le strutture ospedaliere hanno già avvertito da tempo. La spiegazione di un tale andamento espansivo dipende dal notevole incremento del numero di donne che diventano mamme dopo il trentacinquesimo anno di età, col conseguente aumento del rischio di problemi di gestazione, e dal crescere del ricorso a tecniche per migliorare la fertilità e alla di fecondazione assistita che hanno fatto crescere i parti multipli. L’ultimo rapporto dell’Agenzia di Sanità Pubblica registra che la percentuale di pretermine (meno di 37 settimane gestazionali) è aumentata costantemente nel periodo da un valore di circa il 5% nei primi anni 80 al 7% nei primi anni del 2000. L’incremento del tasso di pretermine è principalmente dovuto alla quota di nati con età gestazionale compresa fra 32 e 36 settimane. Si assiste, così, ad un cambiamento delle abitudini riproduttive. Le donne con una età al parto superiore a 34 anni rappresentavano circa il 10% negli anni ‘80 ed il 30% nei primi anni del 2000 (33% nel 2007). Contemporaneamente si sono ridotte le nascite da donne sotto i 20 anni (da 5% nel 1982 a 1,5% nel 2007). Per quest’ultimo fattore, ultimamente, sembra registrarsi un’inversione di tendenza a causa dell’anticipo dell’età e della frequenza dei rapporti sessuali; ma questo, più che far diminuire il numero assoluto dei pre-termine, ne determina un pur lieve incremento. Aumenta, inoltre, in modo consistente, la quota di donne al primo figlio con età superiore o uguale a 30 anni (17% nel 1984 e 61% nel 2007), unitamente al forte incremento di parti pretermine di donne extracomunitarie che spesso non seguono i normali controlli in gravidanza.
Le donne extracomunitarie hanno un numero maggiore di parti pretermine
Un percorso ad ostacoli che non di rado si conclude con una nascita sottopeso o con malformazioni per il piccolo, come conferma un recente studio del Policlinico Umberto I di Roma, condotto su tutti i 16.281 bambini nati dal 2000 al 2009. La rilevazione parla di un picco di nascite pretermine fra le extracomunitarie negli ultimi dieci anni, un dato che supera quello relativo alle cittadine italiane: il 15,4 per cento dei bimbi stranieri contro il 14 per cento della media nazionale. Uno dei consigli di ordine generale valido per tutti, apparentemente banale, e invece non sempre seguito, è quello di tenere tutte le gravidanze sotto un idoneo controllo da parte di medici qualificati e capaci e portarle avanti senza stress ingiustificati.
Il grande valore concreto dell’opera volontaria dell’associazione Genitin Onlus
Per rispondere a queste crescenti esigenze sanitarie e sociali, l’associazione Genitin Onlus (nata a Roma al Policlinico Gemelli), si occupa ormai da 7 anni, all’interno dei reparti di Terapia Intensiva Neonatale, di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi e sulle patologie legate a nascite premature. L’impegno di Genitin Onlus è quello di tutelare e migliorare la vita e la salute dei neonati prematuri e creare una rete di sostegno per tutti quei genitori che si trovano ad affrontare un evento così improvviso, che coglie impreparati, tanto da potersi definire anche loro “genitori prematuri”.
Ospitalità a famiglie provenienti da lontano. Il 5 per mille
L’associazione Genitin Onlus è attiva con diversi progetti: sostenere la ricerca, assicurare un professionale percorso riabilitativo per i neonati e bambini poi e assistere psicologicamente i genitori. E, sul piano concreto, anche per dare sostegno e ospitalità a chi, dovendo arrivare da lontano e stare per molto tempo accanto ai figli, va incontro a problemi altrimenti insostenibili. Che determinano, purtroppo, se non superabili, conseguenze drammatiche. Quando non tragiche. Genitin ha un sito internet molto accurato e di facile consultazione (www.genitin.it) e fruisce della possibilità di partecipare all’assegnazione dei fondi derivanti dal 5 per mille delle denunce dei redditi. L’organismo è presieduto da Giovanna Astorino. Responsabile della comunicazione è Rita Lauretti
La Terapia Intensiva Neonatale (TIN) del Policlinico Gemelli di Roma
La Terapia Intensiva Neonatale (TIN) del Policlinico Gemelli di Roma è un fiore all’occhiello in Europa, una vera eccellenza della sanità italiana. Ad essa, nei ben precisi limiti delle sue competenze di organismo onlus, ha fornito il suo piccolo contributo anche l’opera volontaria di Genitin. La nuova TIN dispone di 16 posti letto, più 16 di sub-TIN e 20 della patologia ordinaria.
La Giornata del Cuore
Sabato 12 maggio Genitin riceverà un contributo dalla Giornata del Cuore dall’istituto scolastico romano De Merode, operante in pieno centro storico (angolo di Piazza di Spagna) che nell’occasione finanzierà anche iniziative sociali di grande importanza (un aiuto riguarderà la difficile realtà napoletana di Scampia). L’incontro pubblico, che intende sensibilizzare sulla necessità di operare tutti insieme a favore di chi – per svariate ragioni – vive una situazione di bisogno, è divenuto un appuntamento fisso nel maggio romano ed è aperto a tutti.