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Campionato riaperto, Milan a un solo punto
dalla Juventus

Bianconeri fermati 1-1 dal Lecce in dieci, i rossoneri si sbarazzano dell'Atalanta. Terzo posto: vince l'Udinese, pari Lazio, crolla l'Inter. A Firenze rissa Delio Rossi-Ljaijc, i viola esonerano il tecnico. Novara matematicamente in serie B m

di Mauro Caputi

Il turno infrasettimanale, l’ultimo della stagione, riapre il campionato nel momento che non t’aspetti. La Juventus subisce il pari interno dal Lecce nei minuti finali, mentre il Milan, come da pronostico supera l’Atalanta a San Siro. Le due partite vivono in simultanea le emozioni dei primi minuti, con Marchisio che apre lo score a Torino all’8’ e Muntari che risponde da Milano al 9’. I bianconeri non rischiano niente, sfiorando il raddoppio in più occasioni. Opportunità raddoppio pure per il Milan, che però rischia un paio di volte su iniziative di Denis. Le ripresa si apre bene per la Juve, che può giocare con l’uomo in più dal 54’ (secondo giallo a Cuadrado). Tuttavia i bianconeri sono ora molli ed evanescenti. Il Milan, dall’altra parte, prende saldamente il controllo del gioco e annulla le velleità atalantine. San Siro esplode all’85’, quando arriva la notizia del gol di Bertolacci a Torino: Buffon pasticcia di piede su un tranquillo retropassaggio e si fa soffiare la palla dall’attaccante salentino. Fino ad allora il Lecce, attento e volitivo, si era presentato con qualche chance in area bianconera una sola volta. Il forcing finale della Juve rispecchia il resto del secondo tempo e l’1-1 premia il coraggio della squadra di Cosmi. Il Milan sugella l’esultanza dei suoi tifosi col raddoppio di Robinho in pieno recupero: finisce 2-0 e ora i rossoneri sono a -1. La Juventus aveva un jolly da giocare, una poteva essere steccata, e lo ha speso lasciando nello spogliatoio la grinta, la determinazione, l’orgoglio, la voglia di vincere e la rabbia su ogni pallone che ne avevano fatto un rullo compressore nella serie (ora chiusa) di otto vittorie consecutive. Il Milan, sornione, ora si prepara al derby riaccarezzando il sogno scudetto.

Sorprese anche nella corsa alla Champions. Il Napoli, nell’anticipo, era scattato verso il terzo posto portandosi a quota 58. Lo ha imitato solo l’Udinese, che ha espugnato il ‘Manuzzi’ con un gol di Fabbrini al 4’. Il Cesena ha l’occasione del pari al 21’, con Mutu che si presenta sul dischetto dopo un fallo subito da Domizzi. Ma il rumeno calcia sulla traversa, a sigillo di una stagione nerissima. C’è tempo per un gol fantasma (botta di Di Natale, traversa e palla che sembra di qualche centimetro oltre la linea bianca) comunque ininfluente per l’esito: finisce 1-0, con i friulani che riagganciano il Napoli.

Stop, invece per Lazio e Inter. I nerazzurri sono di scena a Parma e passano in vantaggio al 13’ con Sneijder servito da Stankovic. Ma nella ripresa gli emiliani capovolgono il risultato in un paio di minuti illuminati da Giovinco. Al 53’ il fantasista ruba palla a Lucio, goffo nell’occasione, e serve per il comodo tocco di Marques; al 55’ fa tutto da solo su un lancio di Galloppa. Partita in ghiaccio al 73’ con la fuga di Biabiany che si concede il dribbling a Julio Cesar. Per Stramaccioni il 3-1 significa prima sconfitta. La Lazio, invece, è fermata sull’1-1 all’Olimpico da Siena. La squadra di Reja, ampiamente rimaneggiata per squalifiche e infortuni, ci mette l’anima, ma le folate iniziali sono spente dallo stacco imperioso di Destro (26’) su cross di Rossi. La Lazio accusa il colpo e ricomincia a giocare dopo l’intervallo. Al 62’ l’arbitro Celi vede una spinta (dubbia) di Bolzoni a Candreva e Ledesma trasforma il rigore del pari. I biancocelesti ora macinano gioco, ma la traversa ferma Kozak e complica la corsa Champions.

In coda il Novara dice addio alla serie A, condannato dal 2-2 a Firenze. Ma la partita del ‘Franchi’ verrà ricordata per un altro motivo. Gli ospiti, infatti, vanno al doppio vantaggio con Jeda (14’) e Rigoni (30’) su rigore. Spalti ammutoliti. Delio Rossi decide di togliere Ljajic per inserire Olivera. Il serbo si ritira in panchina applaudendo ironicamente al mister, che si volta verso di lui. C’è uno scambio di battute, di sicuro non tenere, poi Delio Rossi si avventa sul giocatore mettendogli una mano sul volto. Gli uomini della panchina li separano, il pubblico viola solidarizza con l’allenatore. Nella ripresa Montolivo (al 48’ su rigore e al 71’ con una conclusione liftata) raddrizza una gara che ha per la Fiorentina ha però conseguenze di altro tipo: nell'immediato post-partita arriva l'esonero di Delio Rossi.

Vittoria importante del Genoa, a porte chiuse sul neutro di Brescia, contro il Cagliari. Il 2-1 porta i liguri a +3 sul Lecce. Scoppiettante l’avvio, con Palacio (12’) e Ariaudo (13’) al fulmineo botta e risposta. La squadra di De Canio crea ma non sfonda l’ordinata difesa messa in campo da Ficcadenti. La voglia del Genoa è premiata al 76’ con la punizione-bomba di Jankovic che regala la vittoria.

Colpo del Bologna a Catania. L’1-0 porta la firma di Ramirez (79’) con un gran tiro a giro. La partita non ha molto da raccontare, è la tipica sfida di fine stagione fra due squadre che hanno speso tanto in un’annata soddisfacente (soprattutto per gli etnei). Solo una prodezza personale poteva sbloccare lo score e così è stato.