A Perugia per parlare di giornalismo


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Un Festival a fil di Rete

Cinque giorni di incontri, dibattiti e workshop n

di Luca Garosi
l.garosi@rai.it

Cinque giorni tra incontri-dibattito, tavole rotonde, interviste, presentazioni di libri, workshop, proiezioni di documentari, concorsi, premiazioni, mostre e serate teatrali. Anche quest’anno torna puntuale il Festival internazionale di giornalismo, che si svolgerà a Perugia da mercoledì 25 a domenica 29 aprile.

I teatri e le antiche sale dei palazzi storici del centro della città medievale ospiteranno oltre 200 eventi (tutti a ingresso gratuito) e più di 450 speaker, ed esperti di informazione che arriveranno a Perugia per discutere di giornalismo, attualità e problemi dell’informazione.

Tra gli ospiti italiani i direttori delle principali testate; conduttori televisivi (è previsto un confronto tra Bruno Vespa ed Enrico Mentana, ma anche una serata che vedrà protagonista Michele Santoro); inviati (tra gli altri Fabrizio Gatti dell’Espresso), grandi scrittori come Fulvio Abbate e Pietrangelo Buttafuoco.

Anche a questa edizione parteciperanno volontari da tutto il mondo: circa 200 studenti e appassionati di giornalismo provenienti da 27 Paesi. Una vera e propria community – nata e organizzata attraverso i social network, Twitter e Facebook su tutti – che vive dentro e fuori la rete indipendentemente dal Festival.

E proprio di rete e di social network si parlerà molto nei 5 giorni della manifestazione. Il 27 aprile sarà a Perugia Andy Cavin, ex attivista di 41 anni, definito dalla Columbia Journalism Review "un sistema vivente di verifica delle fonti tempo reale" e che lo ha suggerito come il probabile miglior account Twitter da seguire, mentre The Washington Post lo ha definito "un'agenzia individuale di notizie su Twitter".

Nello stesso giorno centinaia di web tv del network Altratv.tv saranno coinvolte nella prima Twitterview “a rete unificata”: dalle ore 18.30 andrà online l’intervista al direttore de La Repubblica Ezio Mauro su festivaldelgiornalismo.com, su Repubblica.it, su Altratv.tv e su centinaia di web tv e portali del network.

Il co-fondatore di Storify, Burt Herman, racconterà l’idea che sta dietro alla nuova piattaforma ormai utilizzata da giornalisti, ONG e governi. A proposito di rete: l’hashtag ufficiale per seguire il Festival su Twitter è #ijf12

Fondato nel 2006 da Arianna Ciccone e Christopher Potter, il Festival Internazionale del Giornalismo si pone l’obiettivo di parlare d’informazione, libertà di stampa e democrazia secondo il modello 2.0: un evento nato dal basso, aperto alle incursioni degli utenti, dove i protagonisti dell’informazione si incontrano con i cittadini, i lettori, gli studenti, i professionisti, in un flusso continuo di idee, scambi, confronti. Televideo ha chiesto ad Arianna Ciccone le novità dell’edizione di quest’anno.

Indica tre buoni motivi per partecipare al Festival del giornalismo.
Perché la città è bellissima sempre ma in quei giorni è esaltante; perché c'è il mondo che si incontra, una comunità legata da una forte e profonda passione per il giornalismo; perché è un bel momento di confronto, scambio e occasione di arricchimento umano e professionale.

Cosa c'è di nuovo e di diverso rispetto alle precedenti edizioni?
Sicuramente i workshop in collaborazione con EJC e Knowledge Foundation sul data journalism. ma anche i panel in collaborazione con Polis il centro di ricerche sui media della London School of Economics, Columbia Journalism Review e Media 140. Rispetto alle altre edizioni direi che il taglio internazionale è più evidente.

Tanti volontari, allievi delle scuole di giornalismo, studenti universitari invadono Perugia durante il Festival. E' un evento per soli giovani?
E' un evento per tutti: studenti, professionisti, cittadini. Credo che cercare di capire il mondo e il modo in cui questo mondo lo raccontiamo interessa tutti.