di Rita Piccolini
Al via fino a domenica 22 la più grande manifestazione internazionale del mobile e del design. Apre il Salone internazionale del Mobile di Milano, la 51esima edizione, ma non solo di arredamento si tratta, anche se gli oggetti che scegliamo per le nostre case e i nostri uffici sono sempre più indicativi di una ormai imprescindibile qualità della vita, ma di cultura allo stato puro, da assaporare, guardare, vivere, in una città che è tutta un pullulare di iniziative, incontri, mostre, feste, dibattiti.
Infatti, contemporaneamente ai Saloni della Fiera di Rho, è in pieno svolgimento in città il “Fuori Salone”, che porta nelle vie del centro la cultura del design. Così come è accaduto per le ultime edizioni della “fashion week”, non ci si rivolge solo agli addetti ai lavori, ma si tenta di coinvolgere i cittadini nella girandola di iniziative volte ad avvicinare al “bello”. Tra gli eventi “collaterali” dedicati alla cultura dell’abitare: al Teatro dell’Arte della Triennale va in scena “Design Dance”, un progetto di Michela Marelli e Francesca Molteni che, insieme ad attori, ballerini e mimi, fa danzare i lavori dei protagonisti della storia del design, perché anche gli oggetti possono parlare, trasmettendo le emozioni di chi li ha creati. La Biblioteca Ambrosiana ospita invece l’installazione “librocielo”ideata da Attilio Stocchi :un omaggio multimediale al cuore romano della città meneghina e una riflessione sul vivere e l’abitare attraverso le voci di alcuni libri antichi. Nel salotto buono di via Montenapoleone le cinque “casette rosse”, ognuna delle quali ricrea un ambiente e un’atmosfera degli ultimi cinquanta anni della nostra storia. Ogni casa ripropone un decennio diverso. All’esterno parcheggiata un’automobile simbolo del periodo. Un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto la città, e queste sono solo alcune delle iniziative più importanti, se ne contano almeno 500 in tutto nell’ambito del “Fuori Salone”.
Quest’anno inoltre i Saloni saranno aperti al pubblico anche il sabato, oltre che come da tradizione la domenica, proprio per rendere la manifestazione più accessibile al grande pubblico. Si tenta di superare la bella cifra delle 32 mila presenze della domenica dello scorso anno. Gli espositori sono 2.750 in 209 mila metri quadrati di superficie espositiva. Il presidente dei Saloni, Carlo Guglielmi, dichiara di aspettarsi oltre 330 mila presenze complessive (lo scorso anno furono oltre 282 mila da 154 diversi paesi ). Diecimila visitatori sono previsti solo dal Brasile, un mercato interessante perché in espansione e molto sensibile alla cultura dell’abitare. Sono 21 mila i prodotti nuovi presentati. Si punta molto all’esportazione, che è in crescita in molti casi con percentuali a due cifre, mentre in Italia il settore ha chiuso il 2011 con un -4,8%. Nonostante tutto “il mercato regge” afferma Guglielmi con l’aria di chi “ha gettato il cuore” oltre lo spread, e attrae cittadini curiosi oltre a acquirenti, imprenditori, giornalisti, architetti, designer e studenti.
E di addetti ai lavori in città ne arrivano a frotte. Gli alberghi tutti al completo, l’animazione nelle vie, il caleidoscopio di colori e forme che investono i visitatori dalle vetrine, tutto concorre a rafforzare una ventata di ottimismo nel pieno di una crisi economica che è anche politica e sociale. Nonostante tutto chi si dedica al “fare” c’è e continua a lavorare con passione. Quella dei Saloni è la vetrina più prestigiosa del Made in Italy. Creativi e acquirenti arrivano da tutto il mondo e confermano l’ interesse dei mercati internazionali emergenti che considerano il nostro paese il tempio del buon gusto, dove oltre mezzo secolo fa è nato il design che è ormai senza tempo, un valore da coltivare come una forma d’arte .Il valore del pezzo d’arredo, artigianale o industriale che sia, ma rigorosamente made in Italy, è un asse portante della nostra pur traballante economia e un settore, insieme a quello della moda, da cui ripartire.
Oltre all’esposizione di mobili e complementi d’arredo al Salone del polo fieristico si parla anche di “Casa e città per disegnare un futuro possibile”. Al forum partecipano esponenti del governo, delle pubbliche amministrazioni, del mondo dell’impresa delle politiche ambientali per identificare gli strumenti capaci di promuovere un progetto di “rigenerazione urbana sostenibile”. Quindi architetti, urbanisti, designer, grafici, per ripensare anche le nostre città, oltre che le nostre case.