La settimana nazionale


Stampa

Tiroide, specialisti e cure all’avanguardia per le donne al di sotto dei 45 anni

Da lunedì 16 aprile a venerdì 20 aprile 2012 torna la Campagna di prevenzione e cura. Numero Verde 800.122.910 / per informazioni sui centri partecipanti t

di Ivan Miceli

Da lunedì 16 aprile a venerdì 20 aprile 2012 torna la Campagna di prevenzione e cura dedicata alla tiroide. L’iniziativa è promossa dall’ Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia italiane. In tutte le Regioni oltre 100 centri specializzati ospedalieri, universitari, mettono a disposizione i loro specialisti per una visita gratuita completa del collo. Per informazioni sul centro più vicino in cui prenotare una visita, è attivo il Numero Verde 800.122.910 / dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.Il professor Giorgio De Toma, Direttore del Dipartimento di Chirurgia del Policlinico Umberto I di Roma, presenta l’iniziativa. Quest’anno, spiega De Toma , la settimana nazionale della tiroide oltre ad essere rivolta a tutti coloro che hanno una malattia tiroidea trascurata, è particolarmente indirizzata alle donne al di sotto dei 45 anni che manifestano sintomi come irritabilità, nervosismo, insonnia, gonfiore al collo, oscillazioni nel peso, ma che non si sono mai sottoposte ad un controllo in precedenza.

“Le visite degli specialisti contribuiranno a far emergere disturbi e malattie della ghiandola che spesso non vengono riconosciute proprio perché asintomatiche o con manifestazioni comuni ad altre malattie”, sostiene il professor Paolo Miccoli, direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa “in questo modo sarà possibile formulare diagnosi precoci e prescrivere terapie mirate, farmacologiche oppure chirurgiche.” Più in generale oggi in Italia oltre 7 milioni di persone hanno attualmente disturbi alla tiroide. La prevenzione e la diagnosi precoce, ribadisce il professor Miccoli, diventano fondamentali per un trattamento mirato e tempestivo”.
Un’attenta valutazione della storia clinica del malato e, se necessario, Il ricorso ad esami ecografici con macchine sempre più sensibili e sofisticate, consente di rilevare noduli tiroidei spesso di piccole dimensioni in circa il 50 per cento della popolazione, la stragrande maggioranza dei quali sono benigni, ma che, talvolta meritano ulteriori approfondimenti. In caso di bisogno, poi, gli specialisti possono offrire alle pazienti un percorso di diagnosi e cura completo e all’avanguardia, soprattutto dal punto di vista chirurgico”. Secondo il professor Rocco Bellantone, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Endocrina del Policlinico Gemelli di Roma ,“la maggior parte delle malattie della tiroide viene curata con terapie mediche, solo una piccola parte richiede l’intervento del chirurgo. Quando serve il bisturi” , conclude, “il ricorso a nuove tecniche e tecnologie consente di ridurre al minimo l’incisione e, quindi, la cicatrice sul collo oltre che limitare al massimo i rischi per le corde vocali”.

La chirurgia: nuove tecniche e nuove tecnologie
I vantaggi dell’utilizzo del bisturi ad ultrasuoni “Obiettivo di questa Campagna”, spiega il professor Paolo Miccoli - “è di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori sanitari a cercare di formulare una diagnosi precoce sulla natura di un nodulo tiroideo allo scopo di selezionare quelli da sottoporre a terapia medica o, eventualmente, chirurgica. Nel secondo caso sarà possibile utilizzare, qualora indicato, tecniche mininvasive come, ad esempio, la MIVAT, Minimally-Invasive Video-Assisted Thyroidectomy”. Si tratta di una tecnica messa a punto in Italia proprio dal professor Paolo Miccoli e dal professor Rocco Bellantone. Può essere eseguita in caso di gozzo quando il volume tiroideo sia inferiore ai 25 ml ed in caso di nodulo tiroideo singolo quando la dimensione non sia superiore ai 3 cm di diametro. La tecnica è indicata per i noduli sia benigni che maligni, ma anche per i gozzi, tossici e non, di piccole dimensioni. “La MIVAT è una procedura che prevede un’incisione minima, di circa 1,5 centimetri, e quindi una cicatrice ridotta” “Un vantaggio estetico di rilievo commenta il professor Rocco Bellantone dato che la maggioranza delle persone operate sono giovani donne. Riducendo l’incisione anche il dolore e il trauma sui tessuti risultano minimizzati”. “L’opzione chirurgica”, osserva ancora il professor Giorgio De Toma , “soprattutto se posta tempestivamente, consente metodiche sempre più sicure e mininvasive, che permettono la conservazione della bellezza del collo, e riducono al minimo i rischi di complicanze, grazie anche all’utilizzo di avanzate tecnologie come il bisturi ad ultrasuoni”. Sono numerosi i vantaggi di questa nuova tecnologia nella chirurgia della tiroide. “L’utilizzo del bisturi ad ultrasuoni, in particolare, velocizza l’intervento,” aggiunge il professor Bellantone, “riducendo i tempi di anestesia e con vantaggi anche sulle possibili complicanze”.