di Sandro Calice Battleship
di Peter Berg, Usa 2012, fantascienza (Universal Pictures)
Liam Neeson, Taylor Kitsch, Brooklyn Decker, Alexander Skarsgård, Rihanna, Jesse Plemons, John Bell, Peter MacNicol, Josh Pence, Tadanobu Asano.
Ci siamo appena abituati ai fumetti, spesso letteratura disegnata. Siamo passati per i videogiochi, a volte ispiratori di buone trame. Ora dobbiamo affrontare l’ultima mania degli americani, quella di costruire film sui giocattoli. E così dopo i Transformers e G.I. Joe ecco a voi la cara, vecchia Battaglia Navale.
Esistono mondi lontani e altre civiltà come quella umana nell’universo, bisogna solo trovare il modo di mettersi in contatto con loro. A questo serve il Progetto Beacon: un segnale radio potentissimo lanciato verso una galassia dove esiste un mondo come il nostro. Il problema è che non sappiamo chi risponderà. Alex Hopper è una testa calda che il fratello maggiore Stone, ufficiale della marina militare, riesce a malapena a tenere a bada. Così dopo l’ultima bravata, Stone impone ad Alex di entrare in Marina. Il ragazzo è sveglio e fa carriera e qualche tempo dopo si trova a partecipare insieme al fratello al Rimpac, il raduno marittimo internazionale che ogni due anni vede riuniti i migliori equipaggi di marines del mondo. Ma è proprio in quel momento che, dallo spazio profondo, qualcuno decide di rispondere al segnale di Beacon. Arriva sulla Terra, direttamente nell’Oceano Pacifico. E enorme, spaventoso, e per niente amichevole. Peter Berg (“Hancock”, “The Kingdom”) per passione personale non vedeva l’ora di mettere le mani su una storia che riguardasse la marina militare, e il gioco della Hasbro (che possiede i diritti di giochi e giocattoli di mezzo mondo) è stata l’occasione perfetta, vista la libertà creativa data dall’assenza di una storia di riferimento. Il risultato è una battaglia navale vera e propria (con tanto di griglia disegnata a un certo punto, giusto se qualche aquila non avesse ancora capito in che film si trova) con navi avversarie da colpire e affondare. Si è premurato di inserirla in un contesto apocalittico-fantascientifico che va sempre di moda, con un piccolo escamotage per circoscrivere la battaglia a due (gruppi di) giocatori, e mettendoci dentro una caratterizzazione minima dei personaggi, una storia d’amore, una vendetta personale, patriottismo a secchiate e una caterva di ottimi effetti speciali sull’onda estetica dei Transformers. Molto divertente, se piace il genere.