Rapporto Bankitalia


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Reddito famiglie, in due anni calo del 4%

Diminuzione nella fase acuta della recessione (2008-2009) r

Durante la fase acuta della recessione, nel 2008-09, la caduta dei redditi familiari ha raggiunto in Italia il 4%, a fronte di una riduzione del Pil del 6%. Nella maggior parte degli altri paesi avanzati, invece, "il reddito disponibile lordo reale delle famiglie e' invece cresciuto, nonostante la contrazione del prodotto". Lo evidenzia il vice direttore generale di Bankitalia, Anna Maria Tarantola nell'ambito del Convegno "La famiglia un pilastro per l'economia del Paese".

La crisi, spiega, "ha gravemente inciso sui redditi delle famiglie italiane riducendone la capacita' di risparmio. La ricchezza accumulata, finanziaria e reale, e' stata in parte utilizzata per far fronte alle difficolta' economiche". In questo quadro, "si sono ampliati i divari: considerando anche la ricchezza, il numero di famiglie in condizione di poverta', e' aumentato". Nello stesso tempo, rileva Tarantola, "le famiglie italiane hanno svolto un'importante funzione di ammortizzatore sociale che continuera' anche nel corrente anno".

In media, evidenzia il vice direttore generale di Bankitalia, "le famiglie italiane appaiono ricche nel confronto internazionale: la loro ricchezza netta nel 2010 era pari a 8 volte il reddito, un rapporto in linea con quelli della Francia e del Regno Unito, ma significativamente superiore a quelli della Germania e degli Stati Uniti". La distribuzione della ricchezza "non e' pero' omogenea". La ricchezza "e' piu' concentrata del reddito, anche se non in misura superiore agli altri principali paesi avanzati".

La crisi, fa notare Tarantola, "ha ampliato il divario tra la condizione economica e finanziaria dei giovani e quella del resto della popolazione: tra il 2008 e il 2010 la quota di famiglie povere in base al reddito e alla ricchezza e' cresciuta di circa 1 punto percentuale per il campione nel suo complesso e di circa 5 punti per le famiglie dei giovani".

Nel biennio 2008-10 la quota di famiglie indebitate e' diminuita dal 24 al 21 per cento. Tale andamento "e' dipeso non solo da una minore domanda di prestiti, ma anche da una maggiore selettivita' nella concessione dei finanziamenti da parte degli intermediari finanziari, che si e' riflessa in un aumento della quota di famiglie che non hanno ottenuto, in tutto o in parte, il credito richiesto (poco piu' di un quarto nel 2010, oltre il doppio rispetto agli anni precedenti la crisi)". Le famiglie, spiega ancora Tarantola, "hanno mantenuto i propri standard di vita riducendo la loro propensione a risparmiare e grazie al sostegno di una ricchezza reale e finanziaria ancora elevata. Non e' tuttavia una situazione sostenibile".

TARANTOLA, OBIETTIVO GOVERNO E' CRESCITA - "La via intrapresa dal governo con il dl in materia di sviluppo, con quello sulle semplificazioni e con il disegno di legge sui temi del lavoro hanno come obiettivo lo sviluppo". Lo ha detto Anna Maria Tarantola vice direttore generale di Bankitalia parlando oggi a Genova. Il compito cui è chiamata "la politica economica del nostro Paese" è ridurre "la vulnerabilità finanziaria" e questo avviene "rafforzando il ritmo di crescita della nostra economia riavviando lo sviluppo con misure strutturali". Secondo Tarantola il compito cui è chiamata la politica economica del nostro Paese è questa, rimuovendo ingiustificati vincoli e restrizioni alla concorrenza e alla attività economica definendo un più favorevole ambito istituzionale per l'attività delle imprese e dei lavoratori, promuovendo la cumulazione del capitale fisico e umano"