Francesco Belsito, indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato per la gestione dei rimborsi elettorali della Lega Nord, e' stato il segretario amministrativo, ovvero tesoriere, del Carroccio dal 2009.
Nato a Genova il 4 febbraio del 1971, non ha mai ricoperto incarichi elettivi, anche se e' stato sottosegretario di Roberto Calderoli alla Semplificazione normativa, dal 2010 fino alla caduta dell'ultimo governo Berlusconi, nel novembre scorso.
Belsito inizia la sua carriera politica in Forza Italia, come autista e portaborse dell'ex ministro della Giustizia, Alfredo Biondi. L'avvicinamento al Carroccio avviene attraverso l'ex tesoriere ligure, Maurizio Balocchi: Belsito diventa militante nel 2002. Proprio in seguito alla malattia e alla morte di Balocchi, eredita i suoi incarichi nel partito e al governo (prima diventa tesoriere, poi, nel 2010, sottosegretario). Risale a due anni fa anche la nomina a vice presidente del Consiglio di amministrazione di Fincantieri.
Chiacchierato per le lauree prese all'estero e per la Porsche Cayenne parcheggiata nei posti auto riservati alla Questura di Genova, come tesoriere finisce nel mirino di alcune inchieste giornalistiche del 'Secolo XIX' proprio sulla gestione dei rimborsi elettorali del movimento. Il quotidiano genovese sostiene che i soldi del Carroccio siano finiti in fondi in Tanzania a Cipro, oltre a investimenti in corone norvegesi. Gli articoli vengono pubblicati a dicembre e provocano la rabbia della base che si sfoga ai microfoni di Radio Padania, ma anche alla manifestazione in piazza Duomo, il 22 gennaio, con striscioni del tipo 'La Tanzania non e' un Bel Sito'.
Critici anche alcuni esponenti di spicco del partito, soprattutto la cosiddetta ala maroniania. Il caso delle operazioni finanziarie all'estero e' stato portato all'attenzione della riunione del Consiglio federale, che, proprio il 22 gennaio, ha chiesto una verifica dei conti: Ma Umberto Bossi, finora lo ha sempre difeso, definendolo un "buon amministratore". Anche se, ha precisato, la "Lega non e' una fabbrica", forse "Belsito doveva consigliarsi con me, che ne so piu' di politica". Il leader della Lega ha pero' negato che i soldi del movimento siano finiti in Tanzania.