In questi giorni di Natale, Indonesia, India, Sri Lanka, Thailandia e tutto il Sud-Est asiatico ricordano le vittime del devastante tsunami che il 26 dicembre del 2004 colpì l'intera area.
In Indonesia la ricostruzione delle regioni più colpite dallo tsunami è quasi terminata. Lo annunciano i principali organismi umanitari che hanno dato il loro aiuto dopo la catastrofe.
Le somme investite dal Mdf (Multi Donor Fund) hanno permesso di costruire oltre 13 mila case, 2.500 chilometri di strade e un migliaio di ponti. L'opera del Mdf continuerà fino al 2012 in particolare per sostenere l'economia locale.
Secondo la Federazione internazionale della Croce Rossa, la ricostruzione in Indonesia è al 97% e sarà completata entro la fine del 2009.
A settembre erano state costruite 41.215 abitazioni. Ultimati anche 279 dei 363 ospedali previsti. In Sri Lanka, la Caritas-Sedec ha portato a termine oltre 8 mila nuove abitazioni, 9 mila case provvisorie e 31 scuole sono state ricostruite.
Il numero dei beneficiari degli interventi psicosociali ha superato le 36 mila persone, gli aiuti per i bisogni elementari durante e dopo l'emergenza hanno raggiunto oltre 21 mila persone. Conclusi nel 2007 i progetti di ricostruzione realizzati nello Sri Lanka, la Protezione civile italiana continua a lavorare nel Paese. Una corretta gestione dei fondi donati dagli italiani ha permesso di economizzare somme da impiegare per iniziative quali la messa in funzione e la gesione di alcuni ospedali.
Il Comitato italiano ha gestito in questi anni i fondi raccolti da Confindustria-Cgil-Cisl-Uil tramite lavoratori e imprese. Quattro i progetti, in fase avanzata di realizzazione, affidati a Iscos, Progetto sviluppo, Progetto Sud e Unicef Italia per interventi in Sri Lanka, India, Thailandia e Indonesia.
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