Green Economy


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Rinnovabili e nuove professionalità

Fotovoltaico, eolico e biomasse i settori premianti impianti_fotovoltaici_296

di M. Vittoria De Matteis
mv.dematteis@rai.it

Si è appena tenuta la VI edizione della M.C.A., Mostra-Convegno Agroenergia (1-3 marzo), al Parco Scientifico e Tecnologico di Tortona. L’appuntamento si è posto come punto di riflessione per l’intero comparto della agro-energie: è infatti l’occasione per un dibat-tito di alto livello sulle prospettive e sui mercati, proprio in un momento in cui le rinnovabili corrono, e le importanti modifiche legislative attese da un anno sono in forte ritardo.

Uno spazio dinamico di business, contatti, saperi e - soprattutto - nuove professionalità: nel 2020 il maggior numero di colletti verdi ed eco-operai lavorerà nel fotovoltaico: 41.612, per l’esattezza (la stima lorda arriva a 44mila abbondanti). Segue l’eolico con 28.259 addetti, che batte di poco le biomasse, previste a quota 26.414. Molto meno per il minihydro (5.411). Chiude il geotermico con 802 green worker. Un’analisi che genera dunque 102.499 addetti al netto, e 11.125 al lordo.

E’ quanto rileva lo studio condotto dalla società di consulenza strategica Althesys, che ha messo a punto il rapporto ‘Green employment e sviluppo delle rinnovabili’, una ricerca che rientra nell’ambito dell’Irex monitor, che analizza da ormai un quinquennio l’evoluzione dell’industria italiana delle rinnovabili nel contesto internazionale, esaminando le strategie aziendali, individuando i trend dei mercati, valutando le strategie-Paese e formulando proposte ai Policy maker.

Nell’ultimo biennio il comparto green è stato uno dei pochi in attivo nel Paese: a fronte di un aumento medio del fatturato dell’industria pari al 14% (fonte Istat), il settore delle Fer (Fonti Energia Rinnovabili) ha più che raddoppiato il giro d’affari, arrivando a circa 13mld di euro complessivi: un valore che equivale all’1,07% del Pil.