di Federica Marino Approcci diversi e complementari per le tre interessanti esposizioni dedicate a Vercelli e a Roma all’Avanguardia americana del secondo dopoguerra, quando gli Usa diventano la nuova frontiera della sperimentazione artistica.
Lo spazio espositivo Arca, ricavato da un’antica chiesa, è dedicato a Vercelli alle arti visive e dal 2007 è la casa delle mostre Guggenheim, realizzate in collaborazione con l’omonima Collezione veneziana.
Focus della mostra 2012, la quinta del ciclo, sono i tre “giganti” dell’Avanguardia, Miró, Mondrian e Calder. Sottolineando il ruolo fondamentale dei collezionisti Solomon e Peggy Guggenheim per l’arte del ventesimo secolo, trentasei opere raccontano il percorso dei tre, dagli esordi alla celebrità: le figurette vivaci e surreali di Miró, la rivoluzione di Mondrian dal paesaggio ai grandi riquadri di colore e linee, i mobiles di Calder, che prende possesso dello spazio con strutture delicate e cangianti.Prestiti importanti dall’Aia, da Spoleto, dalla Fondazione Calder di New York e chiaramente dalle collezioni Guggenheim di New York e Venezia: dalla laguna arrivano, per la prima volta tutte insieme e altrove, le opere di Miró collezionate da Peggy Guggenheim.
A Roma, Palazzo delle Esposizioni dedica all’Avanguardia americana un lungo excursus, che dal 1945 al 1980 ne ripercorre lo sviluppo e i principali punti di svolta: molte le correnti, differenti per forma espressiva e tecnica; in comune, la ricerca sul senso dell’arte. Anche in questo caso viene ampiamente riconosciuto il debito nei confronti dei Guggenheim, che seppero sostenere gli artisti cogliendone le potenzialità.Grandi nomi: Pollock, Rothko, Liechtenstein, de Kooning, per una mostra impegnativa, che sa unire didattica e piacere estetico, e che rende omaggio al ruolo del museo Solomon R. Guggenheim. Dipinti, sculture, foto e installazioni in mostra arrivano principalmente da lì e in qualche modo ne rispecchiano la trasformazione da “galleria” a centro creativo.
Ancora a Roma e ancora un “gigante”, per la monografica che il Chiostro del Bramante dedica a Joan Miró: eccellente sostituzione per quella di Andy Warhol rinviata a data da destinarsi, la mostra porta nella Capitale ottanta opere dell’artista catalano, molte mai viste in Italia, grazie alla Fundació Pilar i Joan Miró di Palma di Mallorca. Anche qui l’approccio è cronologico, ma si concentra sugli ultimi trent’anni di attività dell’artista, trasferitosi a Mallorca nel 1956 fino alla morte, nell’83. Interessante la ricostruzione dello studio dell’artista, con tutti gli oggetti e gli strumenti da lui usati per realizzare le sue opere.
I giganti dell’Avanguardia. Miró, Mondrian, Calder e le Collezioni Guggenheim
Vercelli, Arca - chiesa San Marco
Fino al 10 giugno 2012
Il Guggenheim. L'Avanguardia americana 1945–1980
Roma, Palazzo delle Esposizioni
Fino al 6 maggio 2012
Miró! Poesia e luce
Roma, Chiostro del Bramante
Dal 16 marzo al 10 giugno 2012