di M. Vittoria De Matteis
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Il diritto d'autore nasce nel momento in cui si crea un' opera: io sono autrice e, in quanto tale, godo di diritti. Il problema nasce dalle opere cosiddette 'derivate': ovvero quando, ispirandosi ad un originale di qualcun'altro, si operano modifiche - anche minime - dello stesso, commercializzandolo come fosse proprio. Su questo argomento, presso la sala Cervi della cineteca di Bologna - città di Bonvi, Ghermandi e Pazienza - si è tenuto un convegno in occasione del Festival Internazionale di Fumetto 'BilBOLBul' (1-4 marzo) riguardante la legge su diritti e doveri delle parti coinvolte, e le regole della contrattazione nello sfruttamento delle opere d'ingegno.
Il convegno si prefigge inoltre di mettere a fuoco l'identità dell'Autore d'Immagini. E' un fertile confronto fra le parti creative della categoria, le parti imprenditoriali e le varie realtà che operano nel settore dell'immagine disegnata: da un lato illustratori, visualizer, cartoon, toys e fashion designer, progettisti di videogiochi, disegnatori di rebus, coloristi e letteristi (altre figure del fumetto). Dall'altro gruppi editoriali, agenzie di comunicazione, agenti, aziende, case di produzione, web magazine, associazioni culturali, accademie e gallerie.
Sono pochi gli avvocati che si occupano di diritti d'autore per tavole disegnate, più per brani musicali ed altre forme artistiche, lamentano alcuni autori. Alla legge sui Diritti d'autore- del '41 e molto complessa - sono allo studio integrazioni: le forme di comunicazione sono in continuo divenire e le culture giovanili si esprimono ineludibilmente atttraverso le immagini, dai fumetti ai graffiti: aggiornamenti sono doverosi. "In altri Paesi non esiste solo la Siae, ma sono previste altre forme di tutela simili" spiega l'avv. ssa Elisa Vittone, e continua: "La Corte di Giustizia americana ha trattato diffusamente anche della responsabilità degli intermediari (Google, E-bay, Yahoo, etc.) sulle violazioni dei diritti delle proprietà intellettuali, seppur in materia di marchi".
Questa fase storica del Paese si accomuna al '29 non solo per motivi economici, ma anche di trasformazione tecnologica: allora, ci fu il passaggio cruciale, nel cinema, dal muto al sonoro, ed oggi siamo ormai in piena era multimediale. Internet comporta la ridefinizione del concetto di elaborato 'cartaceo' rispetto a quello 'digitale' che preveda una tutela del proprio prodotto creativo. "E' un tema delicatissimo, e sono contenta che se ne parli: il principio importante è riconoscere la 'trasferibilità' gratuita, il cui vantaggio è l'enorme diffusione garantita che, per un artista emergente, può tornare utile" dice Francesca Ghermandi, nota fumettista italiana. "E' sbagliato il vincolo degli eredi previsto dall'attuale normativa. Bene fa la moglie di De Andrè, per esempio (cantante anche lei), che non pone limiti alla diffusione dei brani del marito defunto".
C'è una rivoluzione in atto nell'universo internet: sul web si trova di tutto sì, ma ora si cercano strumenti concreti di tutela della proprietà autoriale. Al convegno si è parlato di 'Digimark': un sistema statunitense di tracciabilità elettronica che consente di sapere dove e a chi vanno le proprie cose, senza violazione della privacy. "L'Associazione Italiana Illustratori ha pubblicato un codice etico di diritti e doveri dei creativi, facendo riferimento legislativo alla Francia" dice Costanza Fàvero dell' A.I.I.