Rapporto Istat


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Ha un lavoro solo il 50% delle donne

Siamo ultimi in Europa prima di Malta donna_computer_296

Nel 2010 il tasso di occupazione femminile e' stato del 46,1% nel nostro Paese, classificatosi cosi' ultimo in Europa, prima di Malta. E' il dato che ha ribadito Linda Laura Sabbadini, direttore del dipartimento Statistiche sociali e ambientali dell'Istat, intervenendo agli 'Stati generali sul lavoro delle donne in Italia', in corso al Cnel, a Roma.

Il lavoro femminile, in particolare, al Sud scende al 30,5% contro il 56,1% del Nord. "Il territorio piu' colpito dalla crisi -ha sottolineato Sabbadini- e' stato il Sud. Nel Mezzogiorno le donne occupate, come anche gli uomini, sono diminuiti molto di piu' che al Nord, e quindi le differenze tra le due parti del Paese continuano ad aumentare".

Senza servizi non può esserci crescita occupazione donne
"Il problema del lavoro delle donne e' prettamente legato al welfare. Se i servizi resteranno cosi', non ci sara' crescita dell'occupazione femminile". Lo ha detto Linda Laura Sabbadini, direttore del dipartimento Statistiche sociali e ambientali dell'Istat, intervenendo agli 'Stati generali sul lavoro delle donne in Italia', in corso al Cnel, a Roma.

Secondo Sabbadini, infatti "la situazione delle donne sul mercato del lavoro e' peggiorata con la crisi partendo da una situazione gia' grave". E quindi per il direttore dell'Istat "o si redistribuisce il lavoro di cura tra i generi e nella societa', sviluppando una rete di servizi ampia e funzionante, facilitando anche la crescita dell'occupazione delle donne nel settore dei servizi, o difficilmente potra' esservi futuro per l'occupazione femminile".

Tutto questo perche' "i nodi del welfare 'fai da te' sono venuti al pettine, e' aperta la questione della necessita' di rifondazione del sistema di welfare anche in quest'ottica", conclude Sabbadini.

Cresce il part-time involontario
"In Italia, con la crisi, e' cresciuto il part time 'involontario' tra le donne, che non e' quello che serve per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Noi abbiamo una quota di part time 'involontario ' che e' doppia rispetto a quella europea, a fronte di una quota di part time che e' piu' bassa di quella degli altri Paesi". Cosi' Linda Laura Sabbadini, direttore del dipartimento Statistiche sociali e ambientali dell'Istat, intervenendo a margine degli 'Stati generali sul lavoro delle donne in Italia', in corso al Cnel, a Roma.

Secondo Sabbadini "questo vuol dire che il nostro part time sta crescendo piu' come strumento di flessibilita' dal lato delle imprese che non dal lato della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le donne e anche per gli uomini".

Per il direttore dell'Istat cio' vuol dire che "c'e' un peggioramento qualitativo del lavoro femminile".

Tasso occupazione femminile scende con nascita secondo figlio
In Italia il tasso di occupazione femminile diminuisce all'aumentare del numero di figli. A ribadirlo e' stata Linda Laura Sabbadini, direttore del dipartimento Statistiche sociali e ambientali dell'Istat, intervenendo agli 'Stati generali sul lavoro delle donne in Italia', in corso al Cnel, a Roma.

Secondo i dati dell'Istat, infatti, il tasso di occupazione delle donne in coppia con un figlio e' del 60% contro il 91,3% degli uomini nella stessa situazione, e diminuisce al 50,6% nel caso di due figli e crolla al 33,7% in caso di tre figli o piu'. La diminuzione che si evidenzia tra primo e secondo figlio avviene di piu' che nel resto d'Europa.