Ecco i punti principali del "Trattato intergovernativo sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'Unione monetaria ed economica" su cui 25 paesi Ue hanno trovato un accordo.
* CHI PARTECIPA - Tutti i paesi della Ue, tranne la Gran Bretagna e la Repubblica ceca. Londra si e' tirata fuori fin dall'inizio, Praga a sorpresa, all'ultimo momento, ma potrebbe ancora rientrare.
* OBBLIGO AL PAREGGIO - Il 'contratto' tra i 25 introduce la 'regola d'oro' del pareggio di bilancio nelle Costituzioni nazionali e/o in legislazioni equivalenti e prevede "sanzioni semiautomatiche" contro ogni "violazione del criterio dell'avanzo". L'equilibrio e' definito come un deficit strutturale (al di fuori degli elementi eccezionali e del pagamento degli interessi sul debito) ad un livello massimo dello 0,5% del Pil. Per i paesi che hanno un debito al di sotto del tetto del 60% del Pil il margine di tolleranza sale all'1%. Le procedure potranno essere bloccate solo con una maggioranza qualificata contraria (85%). I governi hanno un anno di tempo a partire dall'entrata in vigore del Trattato per mettere in atto le nuove norme sul pareggio.
* SANZIONI E MULTE - La Corte di giustizia Ue potrà imporre sanzioni fino a un massimo dello 0,1% del Pil ai Paesi che non introdurranno l'obbligo del pareggio di bilancio nelle norme nazionali. Le multe "dovranno essere versate all'Esm", il fondo salva-Stati permanente che dal primo luglio prossimo subentrera' all'Efsf. A decidere un importo delle ammende "adeguate alle circostanze" sara' la Corte di giustizia Ue e la sanzione pecuniaria potra' scattare quando il Paese al centro della procedura risultera' recidivo, ovvero colpevole di non aver rispettato una prima sentenza di condanna emessa dalla stessa Corte.
* CHI DENUNCIA - Il potere di 'denunciare' ai giudici europei un Paese indisciplinato potra' essere esercitato sia dalla Commissione europea che da un altro Paese della zona euro firmatario dell'accordo.
* RITMO DI RIDUZIONE DEL DEBITO - Il Patto prevede l'obbligo di rientrare verso il tetto del 60% del Pil al ritmo di 1/20 l'anno per la parte eccedente. Il testo fa riferimento al 'six pack' in cui si menzionano gli altri "fattori rilevanti" che concorrono a determinare la sostenibilita' di medio periodo (indebitamento privato, spesa pensionistica, attivo patrimoniale).
* ESM, AIUTI SOLO A CHI FIRMA - L'avvio di "nuovi programmi di assistenza finanziaria attraverso l'intervento dell'Esm sara' condizionato alla ratifica del nuovo Trattato da parte del Paese interessato".
* PAESI NON EURO AI SUMMIT - Il testo e' stato cambiato per accogliere la richiesta della Polonia. Il compromesso prevede ''almeno'' tre summit dell'Eurogruppo l'anno e la partecipazione dei paesi firmatari non euro ad "almeno" uno.
* IN VIGORE DOPO 12 RATIFICHE - Il Patto diventera' operativo il primo gennaio 2013, non appena "sottoscritto da almeno 12 Paesi membri dell'euro". Il processo di ratifica (parlamento o referendum) è deciso dai singoli paesi.
* ENTRO CINQUE ANNI NEI TRATTATI - Entro cinque anni le nuove regole devono rientrare nella cornice dei Trattati Ue esistenti.