Sport e tecnologia, un binomio sempre più stretto grazie all'incessante sviluppo dell'elettronica e dei nuovi materiali che contribuisce a migliorare le prestazioni ma, soprattutto, ad aumentare la sicurezza.
L'ultima novità su questo fronte riguarda il rugby: a partire dal match di inaugurale di sabato a Parigi contro la Francia, gli azzurri giocheranno le partite del Sei Nazioni con un navigatore Gps 'incastonato' in una speciale imbracatura che tutti indosseranno sotto la maglia.
Servirà a monitorare i giocatori in azione, ottimizzarne il rendimento e la gestione del recupero fisico e ad immagazzinare una serie di dati che saranno studiati dal ct Jacques Brunel e dal suo staff, al limite 'leggendo' in diretta la telemetria dei dati.
Appena due settimane fa c'era invece stata la novità dello sci alpino: a Kitzbuehel erano stati presentati i primi risultati degli esperimenti condotti per sviluppare un airbag che protegga gli uomini jet, ma poi anche gli sciatori della domenica, dalle cadute sulle piste. Il progetto è portato avanti dalla federazione internazionale dello sci (Fis) in collaborazione con l'italiana Dainese, che da tempo ha introdotto nello sci una serie di protezioni, soprattutto dorsali.
Lo sci è stato uno degli sport che negli ultimi anni ha avuto un enorme contributo dalla ricerca scientifica e dalla sua applicazione. Tutti i materiali, dagli sci agli scarponi, dai caschi alle tute, sono lontani anni luce dall'equipaggiamento che avevano a disposizione anche solo Gustav Thoeni e Ingemar Stenmark. Non mancano le polemiche, come quelle di questi giorni sulla sottotuta usata con successo dalla slovena Tina Maze, ma ora l'accelerazione riguarda il versante della sicurezza, come già è stato fatto in altri sport dove domina la velocità, dall'automobilismo al motociclismo. Non è un caso che la Fis si sia affidata ad un'azienda nata per settore delle due ruote.
Quasi ogni mese, ormai, sono annunciate novità tecnologiche per lo sport agonistico. Una delle più recenti riguarda il calcio, con gli scarpini 'intelligenti' di Lionel Messi. Il suo sponsor tecnico gli ha messo a disposizione calzature dotate di microchip inserito nella suola che raccoglie ogni tipo d'informazione sulle partite giocate dall'argentino. In attesa del microchip nel pallone o dei tanto auspicati sistemi elettronici di rilevamento del gol, la tecnologia intanto ha offerto al calcio i nuovi campi in sintetico, che in Italia hanno già convinto tre società solo in serie A, o il Gps per studiare in tempo reale i movimenti sul campo e le distanze percorse da ciascun giocatore.
Le migliorie non sono sempre ben accolte e a volte si assiste a rapide retromarce. E' il caso dei 'costumoni' adottati nel nuoto, che per qualche tempo hanno imperversato in vasca portando a primati mondiali in serie. Gli stessi atleti hanno deciso di dire basta ai costumi in poliuretano.
Continua a far discutere la vicenda di Oscar Pistorius, campione dell'atletica secondo alcuni solo per merito delle sue protesi iper-tecnologiche. L'atleta sudafricano ai Mondiali di Daegu non ha raccolto grandi risultati ma e' stato comunque uno dei personaggi e la sua esperienza aiuta comunque la ricerca, cosi' come si prosegue con lo studio di canoe avveniristiche (ha dato un contributo di idee perfino la Ferrari) per migliorare le prestazioni di chi pratica questa disciplina. Tutto ciò per dire che l'applicazione nelle condizioni estreme dello sport consente poi di allargare a tutti i vantaggi delle nuove tecnologie.