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Sorride la Lazio: è quarta. Franano Inter e Napoli

Delude la Roma, fermata all'Olimpico dal Bologna. Il Milan affonda il Cagliari: Juve a un punto, la lotta scudetto è ormai un fatto a due l

di Gianluca Luceri

La ventesima giornata assomiglia molto a uno spartiacque. Dietro la Juve, forte e cinica nel 2-1 di sabato contro l'Udinese, l'unica squadra che soffia ancora sul collo della ‘Signora’ è il Milan, che nel posticipo di chiusura della prima di ritorno regola 3-0 un Cagliari già battuto a domicilio nel recupero della prima di andata. I rossoneri restano a un punto dai bianconeri, in testa a 44. La lotta-scudetto diventa ufficialmente un fatto a due. Il gap in classifica, infatti, sta scritto nei numeri, con un distacco realisticamente non più colmabile da parte di chi, sulla carta, inseguiva e sperava in qualche ribaltone.

Al ‘Meazza’ Milan ad andamento lento, con un Cagliari dal buon piglio in partenza: un diagonale di Ibarbo dà i brividi ad Abbiati. Si scuote la squadra di Allegri. Ibrahimovic calcia fuori, Mesbah (al debutto in campionato dopo l’esordio in Coppa Italia) alto, Van Bommel debole. Su punizione il vantaggio del ‘diavolo’: perfetta l’esecuzione di Ibra che pennella un tiro imparabile al ‘sette’ a destra di Agazzi (32’). Nel bis del Milan ancora il tocco dello svedese, che di petto aggiusta un lancio lungo di Méxès per l’accorrente Nocerino (39’): e sono sette i gol della splendida stagione del centrocampista. Nella ripresa il Cagliari si fa vedere poco. El Shaarawi rileva Robinho e mette fuori di poco un traversone basso. Agazzi blocca in due tempi un tiro di Emanuelson. Tris firmato Ambrosini appena entrato per Seedorf (75’): Emanuelson vede l’inserimento del centrocampista che di esterno destro batte il portiere sardo. Unica nota lieta per il Cagliari, il ritorno in campo a tempo parziale di Daniele Conti; poche tracce dal debutto Pinilla.

Apertissima, dietro, la questione-Champions. L'Udinese resta ferma a 38, si avvicina alle sue spalle la Lazio (36 punti), che si riprende il quarto posto con il nettissimo 0-3 al Bentegodi. E' la risposta che Reja cercava dopo la brutta figura infrasettimanale in coppa Italia. I biancocelesti bussano tre volte nella porta di Sorrentino: con Hernanes nel primo tempo (20') e con la doppietta di un infinito Klose nel finale (88' e 89' ) . Il Chievo resta comunque in partita fino al termine e il ko casalingo non complica granché la classifica dei gialloblù, che restano per ora in posizione tranquilla.

La vera notizia del giorno arriva però dallo stadio 'Via del Mare', dove a sorpresa frana l'Inter (1-0) e dove s'interrompe la lunga striscia di sette vittorie consecutive. Nerazzurri scavalcati dalla Lazio e a 'mille miglia' ormai dalle duellanti di testa. Le cose del calcio girano in fretta: considerata anche l'uscita dalla coppa per mano del Napoli, la squadra di Ranieri ha raccolto due ko in quattro giorni. Se sarà un caso o se 'certi' limiti stanno tornando prepotentemente a galla, lo scopriremo solo vivendo. Il Lecce di Serse Cosmi fa invece il grande colpo grazie a una rete di capitan Giacomazzi al 40' e si aggrappa alle almeno tre paratone del suo portiere Benassi, che conserva immacolati porta e risultato. La strada è ancora durissima, ma per i salentini - ora terz'ultimi - sono tre punti d'oro massiccio in chiave salvezza.

Dopo quattro squilli di fila, si arena anche la Roma, reduce dallo shampoo di Torino in coppa Italia e fermata sull'1-1 all'Olimpico da un Bologna quadrato. Apre Di Vaio, risponde subito Pjanic con una punizione da applausi, il tutto nella ripresa. Risultato giusto. Il Bologna spreca due clamorose occasioni (con Raggi e Di Vaio), due se le divorano i giallorossi (con Bojan e Simplicio), apparsi però molto meno brillanti delle ultime uscite. Cenere sul capo, comunque, per gli uomini di Luis Enrique, che perdono l'opportunità di avvicinarsi, e non poco, al terzo posto dell'Udinese. Punto importante per i felsinei, che già avevano fermato la Juve in casa e che si mantengono a +5 dal precipizio. Una buona dote. La squadra di Pioli, pur priva in questa occasione di Gaston Ramirez, sembra aver finalmente trovato equilibri e dimensione.

Per la serie 'la vendetta è un piatto che va servito freddo', ecco il Napoli fare crack a Marassi contro quel Genoa che, prima di Natale, era stato umiliato per 6-1 al San Paolo, disfatta che fra l'altro costò il posto ad Alberto Malesani. Il film stavolta cambia, con i rossoblù che s'impongono 3-2 al termine di un match dai due volti. Dominano per 75 minuti, segnano con Palacio (31' e 70') e Gilardino (36'), poi sul 3-0 si svegliano (tardi) i partenopei: accorcia prima Cavani (80'), lo imita a ruota Lavezzi (82'), la gara sembra incredibilmente riaperta ma la rimonta del Napoli (ottava sconfitta stagionale) rimarrà un'ipotesi. Poca grinta, poca corsa, e il campionato che sfugge sempre più dalle mani di Mazzarri. L'altalenante Genoa di quest'anno, capace di tutto e del contrario di tutto, si rimette in marcia dopo la scoppola (5-3) del ‘Barbera’.

Seconda vittoria di fila - non era mai accaduto in questa stagione - per il nuovo Palermo di Bortolo Mutti, che sfrutta anche stavolta l'ottima forma del rispolverato Budan: doppietta (41' e 72') con due colpi di testa ispirati da altrettanti assist di Miccoli e ciao Novara, impantanato a 12 punti e sempre più fanalino di coda della serie A. Situazione drammatica e quasi irrecuperabile quella dei piemontesi, mentre i rosanero rivedono uno squarcio di sole in ottica Europa League.

Dopo nove gare senza successi e un 2012 finora senza reti, l'Atalanta di Colantuono riprende colore e forza per inseguire una salvezza tutt'altro che lontana. Pesantissimo il colpo al ‘Manuzzi’ (0-1), scaturito da un autogol di Rossi su cross di Schelotto a un quarto d'ora dalla fine. Gara brutta, Denis espulso (79') ma bergamaschi che, seppur in apnea per l'inferiorità numerica, portano a casa un bottino di inestimabile valore. Per il Cesena di Arrigoni, penultimo, la sconfitta è invece un colpo nello stomaco. Il tempo stringe, la serie B si avvicina.

Prende fiato e coraggio anche la Fiorentina, che ritrova tre punti al ‘Franchi’ dopo due mesi di astinenza (3-0 alla Roma il 4 dicembre). Siena piegato 2-1 nel derby toscano con le firme di Jovetic in avvio (4') e Natali a metà ripresa (63'). Il Siena, deludente e troppo passivo, riduce le distanze all'89' su rigore di Calaiò, brodino tardivo che non straccia un copione già scritto. Fra i viola promettente debutto del neo acquisto Amauri, che ha fame, si muove bene e lotta come un ossesso. Delio Rossi, partito Gilardino, ha di nuovo un vero centravanti: le premesse per una storia importante ci sono tutte.