di Juana San EmeterioTHE IRON LADY
di Phyllida Lloyd. Gran Bretagna, Francia 2011, drammatico (Bim)
Meryl Streep, Jim Broadbent, Susan Brown, Alice da Cunha, Phoebe Waller-Bridge, Iain Glen, Alexandra Roach, Victoria Bewick, Emma Dewhurst, Olivia Colman.
Un’anziana signora fa colazione nella sua casa in Chester Square, a Londra. Il suo sguardo sembra vago e malgrado suo marito Denis sia morto da diversi anni, continua a parlargli. Quella signora che sembra così fragile è Margaret Thatcher e mentre comincia una nuova giornata, si risvegliano in lei anche i suoi ricordi.
Frugando nella memoria ecco la giovane Margaret (Alexandra Roach) ragazzina ambiziosa, figlia di un droghiere, che si presenta come candidata dei conservatori nel suo collegio. Perde, ma non si da’ per vinta ed è consolata da un giovane imprenditore che le chiede di sposarla, lei dice sì ma gli spiega che non sarà una moglie tradizionale perché la sua vocazione è la politica. Diventa una donna (Meryl Streep) e inizia la sua scalata politica prima, come ministro dell’istruzione nel governo Heath, poi come prima premier donna dal 1979 al 1990 quando viene costretta alle dimissioni dal suo stesso partito. Continuano i ricordi dell’anziana signora del periodo di governo: i tagli alla spesa pubblica nonostante la recessione, le bombe dell’Ira, gli scioperi degli operai e la dura battaglia dei minatori, la guerra per riprendersi le Falkland e le decisioni per un’economia liberista. La vediamo nella Camera dei Comuni quando grida con determinazione le sue idee e rimprovera i suoi colleghi uomini. Ma nelle immagini che tornano alla mente, c’è anche il vissuto più intimo: l’amato marito Denis (Jim Broadbent), i suoi gemelli, la sua casa.
“The Iron Lady - Margaret Thatcher” è la biografia di una figura che suscita ancora polemiche. Una donna che nel bene o nel male con la sua personalità ha mutato per sempre lo scenario della politica internazionale. C’è voluto il coraggio di tre donne per portare sullo schermo la "Lady di ferro": la regista Phyllida Lloyd (“Mamma Mia!”) la sceneggiatrice Abi Morgan e soprattutto Meryl Streep che interpreta la Thatcher nella sua età matura e nella vecchiaia. La Streep è talmente brava che riesce a dare forza e umanità a un personaggio così difficile e antipatico. Ci restituisce il ritratto più umano che politico di una donna vista anche come un modello di emancipazione rispetto i suoi tempi. Nel film si evita, infatti, la parte più ideologica e si sorvola sulla critica politica riportando il racconto in soggettiva sul carattere della persona Margaret. Il Tatcherismo è visto più come il frutto d’idee personali che della poltica del partito Conservatore. Chissà se così a vederla nel suo declino da ottantenne la lady di ferro può persino diventare meno antipatica.