Mission: impossibile - Protocollo fantasma
di Sandro Calice
MISSION: IMPOSSIBLE – PROTOCOLLO FANTASMA
di Brad Bird, Usa 2011, azione (Universal Pictures)
Tom Cruise, Jeremy Renner, Léa Seydoux, Josh Holloway, Michael Nyqvist, Simon Pegg, Ving Rhames, Paula Patton, Anil Kapoor, Vladimir Mashkov, Samuli Edelmann, Ilia Volokh, Miraj Grbic, Ivan Shvedoff, Pavel Kríz, April Stewart.
Impossibile è la parola giusta. Perché alla sua quarta avventura sul grande schermo l’agente speciale Ethan Hunt fa cose che voi umani non potete nemmeno immaginare.
Un gruppo di agenti dell’Imf (Impossible Mission Force) sta dando la caccia a una valigetta che contiene codici per l’attivazione di testate nucleari, ma la missione va male e i codici finiscono nelle mani di un’assassina mercenaria. Hunt viene richiamato in servizio con l’incarico di penetrare nel Cremlino e prendere informazioni su Cobalt, il misterioso terrorista cui è destinata la valigetta. Cobalt però arriva prima, e mentre Hunt e un altro agente sono ancora dentro il Cremlino un’esplosione devasta la Piazza Rossa. Scatta il Protocollo Fantasma e l’intera Imf viene sconfessata. Ora Hunt e gli agenti sul posto sono soli, senza supporto e copertura, e hanno pochissimo tempo per rintracciare Cobalt ed evitare il disastro.
Brad Bird, quarto regista dopo De Palma, Woo e J.J. Abrams a dirigere un film ispirato alla serie televisiva ideata da Bruce Geller nel 1966, ci ha messo tutto il suo talento visivo, che è indubbio visto che stiamo parlando del regista de “Gli Incredibili” e di “Ratatouille”. La sensazione che Bird abbia trasferito in “Protocollo Fantasma” idee da cartoon è forte e suggestiva. Mai come in questo episodio le acrobazie di Hunt-Cruise (che ha voluto girare in prima persona tutte le scene più pericolose) sembrano al di là delle umane possibilità. Eppure sono credibili e avvincenti. E una trama tutto sommato esile viene compensata da un ritmo forsennato (ma non ansiogeno), da ambientazioni straordinarie e dalla trovata che questa volta l’invincibile Hunt e i suoi amici si trovano a combattere senza l’appoggio dell’agenzia, dovendo quindi fare affidamento più sull’addestramento che sulla tecnologia. Divertente. s.calice@rai.it