Liberalizzazioni, il fronte del no in sciopero


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Blocco Tir, scarseggiano benzina e cibo
Prezzi alimenti +200%

Mentre la situazione sta lentamente tornando alla normalità sul fronte della circolazione, dopo i blocchi causati dallo stop dei Tir, si aggravano i disagi per i mancati rifornimenti causati dai blocchi in un Paese in cui circa l'80% delle merci viaggia su strada. Il fronte del no allo sciopero, intanto, conferma le proprie posizioni. Da taxi a farmacie, da benzinai ad avvocati, ecco il lungo calendario s

Lo sciopero dei tir ha provocato una sorta di 'panico d'acquistò delle provviste alimentari. Molti prodotti cominciano a sparire dagli scaffali e la speculazione si sta facendo largo, con prezzi che rispetto a sabato oggi sono aumentati anche del 200% sopratutto per ortaggi, verdure e frutta. Un danno ingente per le famiglie italiane, che in pochi giorni spenderanno il 15-20% in più e per le stesse aziende agricole che non riescono a trasportare le loro produzioni fresche. E' l'allarme lanciato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, fortemente preoccupata per uno scenario che rischia di avere effetti deleteri per le tasche ma anche per la salute dei cittadini perché, nella corsa all'accaparramento, c'è il rischio che si vadano a comprare prodotti, soprattutto quelli trasformati, scaduti. Frutta e verdura, fa notare la Cia, sono i principali prodotti presi d'assalto dagli speculatori. Le zucchine, che poco meno di una settimana fa venivano vendute al dettaglio a 3 euro al chilo, hanno toccato quota 7,50. Stesso discorso per le insalate, passate da 2 euro/kg a 4,30 euro/kg, per le melanzane, da 2,50 euro/kg a 3,50 euro/kg, per i cavolfiori da 1,50 euro/kg a 2,50 euro/kg. Stessa cosa per la frutta di stagione come le arance che sono rincarate del 100% (da 1 euro/kg a 2 euro/kg), le mele da 1,20 euro/kg a 2,10 euro/kg e le pere da 1,30 euro/kg a 2,30 euro/kg. I pochi agricoltori che riescono a trasportate le loro produzione vendono alle stesse quotazione di un mese fa.

ROMA, NEI MERCATI MANCA IL PESCE - "Nei mercati di Roma manca il pesce, oggi c'è pochissimo prodotto. Oltre al blocco dei tir, la causa è anche lo sciopero delle marinerie di Anzio, Gaeta, Terracina e Civitavecchia". Lo afferma il presidente dell'Upvad Confcommercio di Roma Franco Gioacchini. "Sui banchi i prezzi del pesce non sono aumentati - sostiene Gioacchini -, il problema è che ce n'è pochissimo. Noi che siamo l'ultimo anello della catena della distribuzione, quando mancano i prodotti, ne risentiamo molto. Per questo, pur condividendo le raginoni della protesta, quando viene fatta nella legalità, speriamo che questi disagi finiscano presto".

COLDIRETTI: DA BUTTARE 50MILA TONNELLATE DI CIBO AL GIORNO - Cinquantamila tonnellate di prodotti alimentari deperibili al giorno tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente lasciamo le aziende agricole e le stalle rischiano di essere buttati mentre nei negozi e supermercati le ultime scorte saranno esaurite entro un paio di giorni ma già adesso mancano molti prodotti e si registrano speculazioni al consumo sui prezzi che per alcuni ortaggi sono aumentati anche del 40%. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nello spiegare i motivi della mobilitazione "Coraggio Italia" che ha portato gli imprenditori agricoli a regalare nelle piazze frutta, verdura, uova e latte rimasti bloccati nelle aziende agricole e nei magazzini a causa dello sciopero dei Tir. La situazione è particolarmente difficile nei supermercati, fa sapere Coldiretti, dove si è interrotta la catena per l'approvvigionamento, mentre è migliore nei mercati rionali e nei mercati degli agricoltori dove sono gli stessi produttori agricoli a rifornire i banchi. "In queste condizioni - prosegue marini - per sostenere la spesa degli italiani in un difficile momento di crisi, per denunciare il grave danno subito dagli agricoltori e per contrastare le speculazioni sui prezzi di vendita dei prodotti, gli agricoltori della Coldiretti hanno distribuito lungo tutta la penisola centinaia di quintali di frutta e verdura e migliaia di litri di latte e uova. Peraltro, nonostante le difficoltà alla circolazione c'é l'impegno per i prossimi giorni a garantire gli approvvigionamenti nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si trovano solo prodotti locali a chilometri zero che non devono subire lunghi spostamenti ed i prezzi sono calmierati". Coldiretti conclude ricordando che l'86% delle merci in Italia circola su strada dove ogni giorno viaggiano con tir e camion circa 525mila tonnellate di prodotti agricoli e alimentari dei quali poco meno del 10% sono deperibili.

Un lungo calendario di scioperi
Il blocco dei Tir e lo sciopero dei taxi hanno dato l'avvio alle proteste contro il decreto con le liberalizzazioni. Ma a essere sul piede di guerra sono molte categorie dai farmacisti ai ferrovieri, dagli avvocati ai benzinai. Ecco il calendario.

TAXI - 23 GENNAIO: Dopo giorni di agitazione 'selvaggia', le auto bianche hanno proclamato una giornata ufficiale di sciopero per l'inizio della settimana. Nonostante alcune delle richieste dei tassisti siano state accolte (su licenze plurime e extraterritorialità), i sindacati hanno comunque confermato lo stop.

TIR - 23-27 GENNAIO: Gli autotrasportatori di TrasportoUnito si fermano per ben 5 giorni, giudicando insufficienti le misure per trimestralizzare il recupero di una parte delle accise sui carburanti.

FERROVIE E SINDACATI DI BASE - 27 GENNAIO: Lo sciopero di 24 ore (dalle 21 del 26 gennaio) è stato proclamato dall'Orsa per protestare contro quello che viene considerato ''un attacco al lavoro'', ovvero la cancellazione dell'obbligo di applicare il contratto nazionale di settore. I sindacati di base protestano invece contro la manovra 'salva-Italia' ''che riduce il potere d'acquisto dei salari attraverso l'aumento dell'Iva, dell'Irpef locale, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina'', contro l'adozione dell'Ici sulla prima casa e contro la riforma delle pensioni.

FARMACIE - 1 FEBBRAIO: Federfarma ha annunciato una possibile chiusura dei punti vendita ''se il Parlamento non modificherà il testo del decreto. La Federazione è favorevole a nuove aperture pari a circa il 10% del totale delle farmacie esistenti, ma rifiuta la prospettiva di un aumento dell'attuale numero fino a un massimo di 7.000 esercizi in più.

AVVOCATI - 23-24 FEBBRAIO E 9-10 MARZO: I legali hanno proclamato sette giorni di sciopero, i primi due il 23 e il 24 febbraio, gli altri a marzo a cavallo del loro congresso straordinario, convocato per il 9 e il 10 marzo. Pronti anche sit-in davanti al Parlamento e a Palazzo Chigi.

BENZINAI - CONFERMATI 10 GIORNI DI STOP: "I gestori confermano la proclamazione di un pacchetto di 10 giorni di sciopero degli impianti di distribuzione dei carburanti, sulla rete ordinaria e autostradale, la cui articolazione sarà successivamente definita per evitare di aggravare l'attuale stato di forti tensioni e disagio sociale".

E' la decisione assunta dal Coordinamento Nazionale Unitario dei gestori di Faib Confesercenti e di Fegica Cisl - si legge in una nota - per denunciare la mancata liberalizzazione della distribuzione carburanti da parte del Governo e sostenere il Parlamento a varare una vera riforma per liberare il settore dal controllo assoluto dei monopolisti petroliferi e consentire prezzi dei carburanti più bassi su tutta la rete distributiva.