Italia-Libia


Stampa

Gli investimenti 'tricolori' di Tripoli

Da banche a moda, da Finemccanica a Eni

Dal settore del credito, all'energia, passando per l'auto, la moda ed il calcio, sono diversi gli investimenti della Libia in Italia. Partecipazioni - che vanno dall'Eni a Finmeccanica, da Unicredit alla Fiat ed alla Juventus - che erano state congelate durante in seguito alle sanzioni Onu durante la guerra che ha portato alla caduta del Regime Gheddafi.

Ecco un sintetico promemoria dei prinicpali investimenti fatti negli ultimi anni dai libici in Italia:

* BANCHE - Fra gli azionisti di Unicredit ci sono Central Bank of Lybia (4,99%) e Libyan Investment Authority (2,594%) insieme hanno una quota totale del 7,58%. Come tutte le partecipazioni libiche detenute in tutte le società europee, le quote erano state congelate dopo le sanzioni decise dall'Onu. Ma il governo, secondo indiscrezioni, avrebbe dato il nulla osta allo sblocco dei fondi per consentire alla Central Bank di sottoscrivere, pro quota, l'aumento di capitale da 7,5 miliardi di Unicredit.

* FINMECCANICA - Il fondo sovrano libico Lybian Investment Authority (Lia), braccio finanziario di Gheddafi, è salito al 2,01% nel gruppo italiano di aerospazio, difesa e sicurezza, nel luglio scorso.

* MODA - Il fondo sovrano Lafico (Libyan Arab Foreign Investment Company) è stato presente con una quota consistente, fino al 15%, anche nella holding Fin.Part (la casa di Frette, Cerruti e Moncler) poi fallita nell'ottobre del 2005. In Fin.Part era confluita anche Olcese, un'azienda attiva nel tessile in cui Lafico si sedette nel Cda per la prima volta nel 1998. Successivamente arrivò a detenere fino al 30% nell'azienda di filati.

* AUTO - Lafico entrò per la prima volta in Fiat nel 1976, ne uscì circa dieci anni dopo, per poi rientrarvi con una partecipazione più modesta, nell'ordine del 2%, nel 2002. La plusvalenza in uscita fu circa 3.000 miliardi di vecchie lire.

*- TLC: Tripoli è presente dal 2008 con la Lybian Post, presieduta da Mohammad Muammar Gheddafi, all'interno di Retelit. La società libica ha rilevato il 14,8% nell'operatore di tlc, che ha vinto l'asta per il Wi-Max nelle regioni del Nord Italia.

* SPORT - La Libyan arab foreign investment company è ancora presente nel capitale della Juventus, con una quota del 7,5%, un'alleanza che ha portato a giocare la Supercoppa italiana del 2002 proprio a Tripoli.

* ENERGIA - Eni è partner storico del Paese. Oggi, la quota libica in Eni è inferiore al 2% e quindi mai ufficializzata.