I film del week end


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Benvenuti al nord

di Juana San Emeterio

BENVENUTI AL NORD

di Luca Miniero, Italia 2012, commedia, (Medusa)
Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini, Nando Paone, Giacomo Rizzo, Nunzia Schiano, Fulvio Falzarano, Salvatore Misticone, Paolo Rossi.

I due protagonisti di “Benvenuti al Sud” si trovano nelle circostanze opposte a quelle narrate nel primo film che è stato un grandissimo successo ai botteghini. Se nella prima pellicola era Bisio a doversi trasferire nel profondo Sud, stavolta è il turno di Siani che deve fare un’esperienza milanese.

Tutto inizia con la crisi tra Mattia (Alessandro Siani) e la moglie Maria (Valentina Ludovini) che gli rimprovera la sua pigrizia nel risolvere le situazioni come ad esempio il problema della loro casa. Mattia vive con la moglie e il figlio Edinson a casa della madre, lavora poco e proprio non riesce a pronunciare la parola "mutuo". Così per riconquistarla chiede di essere trasferito a Milano dove raggiunge l'amico Alberto (Caludio Bisio), anch'egli in crisi con la moglie Silvia (Angela Finocchiaro) che si sente trascurata dal marito troppo milanesemente lavoratore. Alberto tornato a casa dopo l’esperienza a Castellabate è diventato uno stakanovista e la situazione peggiora quando viene scelto dal manager delle poste (Paolo Rossi) che si ispira a Marchionne, per far velocizzare il servizio a tutti i costi. Proprio quando inizia la nuova esperienza lavorativa arriva l’amico Mattia. L'impatto del napoletano con la città è terribile: partito con un giubbotto fendinebbia il povero Mattia finisce col rovinare la sua vita e quella dell'amico Alberto. Ma, piano piano, i pregiudizi si sciolgono e la vicinanza del napoletano Siani e del milanese Bisio in una Milano professionale, ma non troppo grigia, crea una sorta di miracolo.

I protagonisti sono gli stessi del primo fortunato film ma in questa seconda puntata è come avessero perso la loro capacità di fare ironia sui luoghi comuni. Il racconto che punta tutto sull’efficienza del laborioso nord rispetto all’indolenza del lavoratore del sud non riesce ad avere il giusto mordente. In più la storia si sofferma forse troppo sulla crisi matrimoniale della coppia Bisio-Finocchiaro rendendola per di più poco credibile. Dopo il meridione di Castellabate, il settentrione milanese risulta troppo stereotipato per essere credibile. Si ride ma il risultato complessivo è meno riuscito del primo capitolo. Una nota a parte per Paolo Rossi, che regala al film i momenti più divertenti. In conferenza stampa Rossi ha detto: ''In realtà volevo fare Brunetta, ma mi hanno fatto fare Marchionne. Per prepararmi mi ero fatto la barba, mi ero messo un Rolex al polso e, per ambientarmi, mi sono ritrovato in una manifestazione Fiom e hanno cominciato a guardarmi male. Insomma il travestimento era riuscito''.

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