Gli antichi Greci utilizzavano due parole per indicare il tempo: κρόνος (kronos) e καιρός (kairos). La prima si riferisce al tempo logico e sequenziale, la seconda significava “momento giusto o opportuno” o “tempo di Dio”. Ma “Κρόνος” era anche una figura mitologica. Figlio di Urano (il Cielo) e Gea (la terra, Cronos era un titano. Aiutò la madre a liberarsi di Urano che, giacendo costantemente su di lei, le impediva di avere i figli concepiti. Evirò il padre, gettò l’organo amputato nell’Egeo e prese il suo posto alla guida del mondo. Crono scacciò i fratelli Ciclopi ed Ecatonchi li confinò nel Tartaro. Sposò poi la sorella Rea.
A Cronos era stato predetto però che sarebbe stato detronizzato da uno dei suoi figli, proprio come aveva fatto lui stesso con il padre. Così cominciò a divorare i figli. La moglie Rea riuscì a sottrargli il figlio Zeus, con un escamotage: dopo aver partorito, avvolse una pietra nei panni e la mandò al marito. Così Zeus rimase in vita e, una volta cresciuto, somministrò a Cronos un veleno per fargli vomitare i figli cresciuti. In seguito a una guerra intrapresa con i fratelli liberati, sconfisse il padre. Liberò i Ciclopi, giganti con un occhio solo, e gli Ecatonchiri, mostri con cento braccia e cento gambe. In cambio i Ciclopi gli regalarono i fulmini. E lui si pose al comando dell’Universo, sul monte più alto della Grecia, l’Olimpo.
Cronos fu identificato con l’italico Saturno. La mitologia latina narra che Saturno, dopo essere stato detronizzato da Giove, si stabilì sul Campidoglio, fondandovi un villaggio che prese il nome di Saturnia. A Roma nel mese di Dicembre venivano celebrati i Saturnali, feste nelle quali venivano fatte sparire, anche se temporaneamente, le differenze sociali. A volte gli schiavi vestivano gli abiti dei padroni e questi servivano ai tavoli. La mitologia è anche simbologia. Secondo la Mitopsicologia, Cronos è l’archetipo di maschile che chiede in continuazione, ma non dona, non offre nulla di sé, è un predatore in ricerca perenne.
Al museo del Prado di Madrid, è esposto il celebre dipinto di Francisco de Goya che rappresenta Cronos proprio mentre divora i suoi figli. Cronos era raffigurato di solito con una falce e in compagnia di una cornacchia. Sembra infatti che kronos derivi dalla parola greca Korone, che vuol dire proprio cornacchia.