di Cinzia Gorini
Il Polo museale fiorentino è una della aggregazioni museali più rilevanti d’Italia e forse del mondo. Alcune delle sue parti, come le Gallerie degli Uffizi e dell’Accademia o Palazzo Pitti, sono note a livello mondiale, ma questo complesso è talmente vasto (oltre 20 musei, cenacoli da sindrome di Stendhal, più di 300mila opere e ville medicee; e poi mostre di respiro internazionale che si susseguono nei diversi ambienti e palazzi) che è quasi sconosciuto nella sua totalità.
“Si tratta di un insieme di musei che costituiscono un patrimonio straordinariamente diffuso sul territorio”, spiega a Televideo Rai Cristina Acidini Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.
Solo Palazzo Pitti ha quattro Musei, oltre al Giardino di Boboli, come si fa a gestire un polo museale così vasto?
“La grande ricchezza e la varietà di scenari necessitano di continui lavori” e ammodernamenti, spiega Acidini, ricordando che la Galleria dell’Accademia ha aperto lo scorso anno il primo piano, dedicato alla pittura fiorentina del Trecento ai massimi livelli e le nuove sale inaugurate agli Uffizi a fine dicembre.
“Cerchiamo di far dialogare le opere d’arte con la città antica e con la città di oggi - prosegue la Soprintendente - spesso questi lavori si percepiscono come isolati, a sé stanti. Ma ognuno di essi è portatore di una rete di relazioni che si estendono nel territorio e nello spazio”.
Quali le novità per i Grandi Uffizi?
Si punta a migliorare tre aspetti, spiega Acidini:
1) l’accessibilità alla struttura, intesa come sicurezza e godibilità (i visitatori sono stati 1 milione e 700 mila nel 2010 e di certo quando fu pensata e costruita non era prevedibile questo tipo di affluenza)
2) l’aumento della superficie calpestabile, con più sale aperte ai visitatori, diradando le opere esposte perché possano essere maggiormente apprezzate e godute;
3) migliorare i sevizi per offrire maggiori opportunità ai visitatori.
Ma tornando ai musei, oltre ai più noti, prosegue ce ne sono altri di eccellenza, che ospitano veri tesori d'arte di grandi maestri. E “a corona della città ci sono le Ville Medicee, apprezzate a livello locale, ma che difficilmente attraggono turismo internazionale”. La più nota è la Villa di Poggio a Caiano, che è in provincia di Prato e fu voluta da Lorenzo dei Medici.
Quali sono le principali mostre in preparazione quest’anno?
“A Palazzo Pitti, da marzo, saranno allestite tre mostre dedicate al Giappone”, conclude Cristina Acidini, una all’antico; una alle arti artigiane applicate e la terza al “giapponismo” in Toscana e “da settembre, sempre a Palazzo Pitti, ci sarà una mostra sui manufatti degli indiani d’America”.