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Milito-gol, l'Inter fa suo il derby battendo 1-0 il Milan

Juventus in testa nonostante il mezzo passo falso interno. Cade l'Udinese, sconfitta 3-2 dal Genoa a Marassi. La Lazio supera l'Atalanta, è quarta. Colpo Lecce a Firenze, Palermo ko a Verona. Lunedì sera Napoli-Bologna m

di Nicola Iannello

L'Inter consegna alla Juventus il primato in classifica dopo una 18.ma giornata che pure non si era sviluppata in modo favorevole ai bianconeri. Dopo il pari pomeridiano degli uomini di Conte col Cagliari, i nerazzurri hanno superato 1-0 il Milan nel posticipo serale centrando la sesta vittoria di fila. Fra i rossoneri c'è Pato accanto a Ibrahimovic. Dietro le punte Emanuelson, mentre Boateng e nella linea a tre di centrocampo con Nocerino e Van Bommel. Ranieri risponde con un centrocampo a quattro (Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso e Alvarez) con Pazzini e Milito in attacco. Sneijder parte in panchina. Il Milan prova a fare la partita, ma il primo brivido lo regala l'Inter: Thiago Motta di testa batte Abbiati, però il guardalinee Copelli e Orsato annulla (due interisti erano effettivamente in fuorigioco, l'autore del gol sembrava tuttavia in posizione regolare). La trama del gioco non cambia e l'Inter prova ad approfittare degli spazi in contropiede. Alvarez ha la grande occasione su un cross di Nagatomo, bravo Abbiati a ipnotizzarlo. Proprio al 45' il sussulto del Milan: Van Bommel dai 20 metri schianta un siluro sulla traversa. La ripresa si apre col gol di Milito che approfitta di un clamoroso liscio di Abate e beffa Abbiati in diagonale. La reazione del Milan è confusa, i rossoneri si pestano i piedi davanti (a nulla vale l'ingresso di Robinho) e concedono spazi. Nagatomo spara su Abbiati l'occasione del possibile 2-0. Ranieri si cautela inserendo Chivu per Alvarez e poi, al 76', Sneijder per Milito. Allegri gioca la carta Seedorf e l'olandese impegna Julio Cesar dalla distanza. Poi contribuisce al caos offensivo del Milan. Ultimo acuto con Robinho, che si fa chiudere da Julio Cesar. Al fischio finale l'Inter si ritrova quinta a 32 punti e ha l'occasione di sorpassare la Lazio nel confronto diretto della prossima settimana a San Siro. Il Milan scivola al secondo posto a un punto dalla Juve.

Nel pomeriggio allo Juventus Stadium di Torino era andato in scena il mezzo passo falso dei bianconeri, che avevano messo la partita subito in discesa. Il Cagliari porta via un 1-1 che vale oro. Per Conte, in difesa Lichtsteiner a destra, Barzagli e Bonucci centrali, De Ceglie a sinistra; Pirlo a impostare, Pepe, Matri e Vucinic nel tridente offensivo. Sardi con il 4-3-1-2: Cossu trequartista dietro Ibarbo e Larrivey di punta. Partenza razzo dei padroni di casa che al 7’ sono già in vantaggio: segna Vucinic dopo bella combinazione di prima con Matri, Marchisio e Lichtsteiner. Nel primo tempo, proteste del Cagliari in due occasioni, entrambe per un tocco di mano prima di Bonucci in mischia su testa di Larrivey, poi di Pirlo su tiro di Cossu. Al ritorno dagli spogliatoio cambia l’inerzia della partita. Il Cagliari trova subito il pareggio con Cossu (48’) che lascia partire una gran botta di sinistro da fuori su corta respinta di Bonucci. I sardi trovano convinzione e gambe mentre la Juve sembra sedersi. Conte prova la carta Del Piero. Ballardini si copre mandando in campo Ariaudo per Larrivey. Krasic per Matri nella Juventus. Cossu lascia per un problema muscolare, lo rileva El Kabir. Occasione per Del Piero di testa, Agazzi blocca in due tempi. C’è spazio per il debutto in bianconero di Borriello, che rileva Vucinic a 10’ dalla fine. La Juve prova il forcing finale, ma le sue speranze di vittoria si spengono sul colpo di testa alto di Vidal al quinto minuto di recupero. Bianconeri soli in testa a 38 punti, rossoblù a 22.

Si ferma a 35 la terza forza del campionato: l’Udinese cede a Marassi 2-3. Genoa con difesa d’emergenza: Marco Rossi centrale e Constant a sinistra; Jankovic, il debuttante Gilardino e il rientrante Palacio in attacco. Difesa a tre per Guidolin, centrocampo a cinque a sostegno delle due punte Di Natale e Floro Flores. Pronti via e l’arbitro Doveri non sanziona col rigore un intervento di Jankovic su Armero in area rossoblù. L’Udinese passa con Ferronetti che schiaccia di testa su angolo (14’). Il Genoa ribalta il risultato in avvio di ripresa: prima Granqvist mette in rete una goffa respinta di Handanovic su punizione di Jankovic (49’), poi lo stesso serbo chiude con un gran destro al volo un cross largo di Constant (50’). Il Genoa è padrone del campo. Va in gol anche Palacio che batte Handanovic dopo che Ekstrand non era riuscito a intercettare il cross (71’). Si risveglia l’Udinese. Di Natale entra in area, Rossi lo contrasta da dietro, per l’arbitro Doveri commette fallo da ultimo uomo, tra le molte proteste dei padroni di casa: rigore ed espulsione. Di Natale va sul dischetto e segna il suo tredicesimo gol (75’). Grazie a questo successo, il Genoa si issa a quota 24.

All’ora di pranzo la Lazio ha superato 2-0 l’Atalanta all’Olimpico: reti di Hernanes su rigore per fallo di Masiello su Radu (20’) e di Klose (colpo di gran classe) oltre il 90’. I nerazzurri hanno giocato in dieci dall’inizio del secondo tempo per il doppio cartellino giallo rimediato da Lucchini. Lazio quarta a 33 punti, Atalanta sestultima a 5 punti dalla zona retrocessione.

Il Chievo batte il Palermo di misura. Al ‘Bentegodi’ finisce 1-0. Rombo a centrocampo per Di Carlo, a sostegno di Pellissier e Paloschi. Mutti risponde con l’albero di Natale dove la punta è Pinilla, supportato da Ilicic e Vazquez. Il primo tempo scorre senza troppe emozioni. Si segnala un grande intervento di Benussi su tiro di Bradley dal limite. La partita la risolve per i clivensi Sammarco: il centrocampista si inserisce da sinistra e a tu per tu con Benussi lo batte con un tocco morbido (50’). Chievo a quota 23, Palermo fermo a 21, come la Fiorentina battuta in casa dal Lecce 0-1. Difesa a tre e centrocampo a cinque per Delio Rossi, che in avanti schiera la coppia slava Jovetic-Ljajic. Stesso dispositivo tattico per Cosmi, con Di Michele e Muriel in avanti. Orfani di Gilardino, i viola ci provano con Ljajic che però manca un’occasione facile. Il match viene deciso da un rigore assegnato al Lecce da Calvarese per fallo di Natali su Muriel: Di Michele trasforma (65’) e i salentini non sono più da soli all’ultimo posto, avendo agganciato il Novara.

Il Parma liquida 3-1 il Siena al ‘Tardini’. Ducali con un inedito 3-4-3, dove Biabiany, Floccari e Giovinco rappresentano il reparto avanzato. Toscani con un classico 4-4-2 che si affida a Calaiò e Destro in attacco. Vantaggio Parma in condominio tra Morrone e Biabiany che si avventano sulla respinta di Pegolo su colpo di testa di Biabiany (23’). Raddoppio di Valiani con una grande inzuccata su preciso cross di Giovinco dalla sinistra (66’). Il Siena prova a rientrare in partita con Grossi che, appena entrato, batte Pavarini con un gran tiro rasoterra da fuori area (79’). Chiude i conti Giovinco su assist di Palladino (94’). Parma a 22 punti, bianconeri toscani a 18, appena sopra la zona retrocessione.

In coda prezioso successo del Cesena sul Novara: 3-1. Arrigoni manda in campo un 4-4-2, affidandosi al rumeno Mutu e al brasiliano Eder in avanti. Consueta difesa a cinque per Tesser, con la coppia italiana Caracciolo e Mascara (al debutto coi piemontesi) di punta. Mutu ribadisce il rete una respinta di Ujkani su girata di Eder su azione d’angolo (19’): per il rumeno il gol numero 100 in serie A. Contestato rigore per i padroni di casa per fallo di Morganella su Candreva, lo stesso rumeno trasforma (39’): e fanno 101. Bella discesa di Mutu sulla sinistra, palla bassa in mezzo, Eder in scivolata trova il rimpallo fortunato sugli stinchi di Rinaudo che insacca nella propria porta (45’). Al 62’ Mutu non fa 102 perché si fa deviare sul fondo il secondo rigore da Ujkani (fallo di Rinaudo sullo stesso rumeno). L’attaccante poi lascia il campo per un problema fisico. Il Novara trova il gol soltanto all’89’, con Morimoto che risolve fortunosamente una mischia dopo un miracolo di Antonioli su Caracciolo. Cesena terzultimo a 15 punti, Novara ultimo col Lecce a 12.

Si chiude lunedì sera con Napoli-Bologna.