Inaugurate otto nuove sale


Stampa

Gli Uffizi nel blu

Intervista al direttore Antonio Natali uffizi_blu_296

di Cinzia Gorini

Inaugurate agli Uffizi di Firenze otto nuove sale, che accolgono opere di artisti spagnoli, francesi, fiamminghi e olandesi, eseguite tra il Cinquecento e il Settecento e fino a ora conservate in ambienti non aperti al pubblico.

Gli Uffizi posseggono una delle più grandi collezioni al mondo di autori degli anni d’oro della pittura nei Paesi Bassi. Questa collezione si deve alla passione dei Medici per questo genere: lì amò molto Cosimo II, ma fu Cosimo III a visitare quei Paesi e ad acquistare molti dei “lavori” che sono in possesso della Galleria.

Per le nuove sale è stato scelto il colore blu. Novità di grande impatto cromatico, che “stacca”, decisamente, dal bianco-grigio (intonaco e pietra serena) di squisita impronta vasariana che caratterizza il rinascimentale museo fiorentino.

Le sale blu, o “Sale degli Stranieri”, come vengono chiamate, sono raggiungibili dalla Scala di Ponente (una delle due nuove scale che sono parte del progetto in corso d’opera destinato a rinnovare il museo). Questa scala è stata realizzata all'interno della cosiddetta "Corte della Vecchia Posta" da Adolfo Natalini, che le ha dato la forma “di una torre in pietra con grandi aperture da cui affiora il volume delle rampe rivestito in ottone brunito”.

A tre settimane dall’apertura al pubblico, avvenuta il 20 dicembre scorso, le nuove sale hanno registrato un numero di visitatori quasi pari a quello della Galleria, dove sono esposte, tra altri capolavori, opere di Botticelli, Caravaggio e Leonardo. Un dato lusinghiero e “di buon auspicio”, spiega e commenta Antonio Natali, direttore degli Uffizi, al quale abbiamo chiesto delucidazioni sulla scelta cromatica per i nuovi spazi espositivi.

Le pareti delle nuove sale sono blu, di un colore quasi elettrico: perché, dottor Natali?
Più che elettrico direi che è ‘coraggioso’. Il blu è un colore che è stato spesso scelto per gli interni, soprattutto dai grandi collezionisti dell’Ottocento e Novecento”. Ed è un colore scelto perché è affine, per motivi culturali e di gusto alle opere per cui quelle sale sono state pensate. Abbiamo riscontrato grande adesione alla scelta cromatica di queste pareti. Forse perché finalmente c’è una scelta.

Una scelta che sottolinea un cambiamento?
Che di certo indica che non c’è paura del colore. Anche le nuove sale che saranno allestite saranno di colori adatti a esaltare le opere esposte. La prossima sala ospiterà quadri del Duecento, ma per il momento non dico di che colore saranno le pareti.

Stavo per chiederglielo. Quante saranno le opere che vi collocherete?
Una decina. Ma, sempre a proposito dei colori delle nuove sale, va considerato che c’è una maggiore libertà, rispetto alla Galleria, perché questi locali non rientrano nella zona vasariana ma fanno parte di un’appendice che si sporge dal corpo degli Uffizi così come li abbiamo conosciuti fino a oggi.