Clara Chamizo, infermiera alla prima missione del progetto MSF a Beitbridge sta in piedi in mezzo a decine di persone malate di colera, stese in mezzo alla sporcizia nel cortile dell'ospedale principale della città. Il colera si è diffuso rapidamente in questa città di confine dello Zimbabwe di circa 40mila abitanti.
"L'epidemia normalmente inizia con un numero limitato di casi per raggiungere il picco dei contagi dopo un paio di settimane," spiega Luis Maria Tello, coordinatore per le emergenze di MSF, arrivato in città pochi giorni dopo la segnalazione dei primi 5 casi di colera. “Due giorni dopo se ne contavano già più di 500” – racconta. Entro la fine della settimana il numero di contagi era salito a 1500. All'inizio i pazienti sono stati trasportati all'ospedale principale di Beitbridge, molti sono stati sistemati sul pavimento di cemento in pessime condizioni igieniche”.
Clara, Veronica e Nicola, sono stati gli unici medici espatriati di MSF presenti in città quando è esplosa l'emergenza. Veronica, una pediatra argentina che ha seguito varie missioni di MSF, dice di non aver mai inserito tanti cateteri in un solo giorno nella sua vita.
"Per me la cosa più difficile è stata quella non potermi occupare di più di una persona alla volta", ha spiegato. "C'era un uomo disteso su una delle lettighe sotto il sole. Quando sono arrivata da lui, l'ho trovato già in stato di shock, abbiamo cercato di trovargli una vena almeno dieci volte, ma poi ha iniziato a rantolare ed è morto proprio lì, sotto i nostri occhi". E aggiunge. "Se ci fossimo occupati di lui mezz'ora prima avremmo potuto fare qualcosa per salvarlo. In una settimana sono morte 54 persone”.
L'ospedale di Beitbridge non ha ricevuto i medicinali per il trattamento del colera e gli integratori salini necessari. MSF ha spedito oltre 800 litri di flebo di Ringer lattato il primo giorno di intervento e da allora vi è stato un rifornimento continuo. In dieci giorni sono state effettuate dodici spedizioni di medicinali e di forniture logistiche. MSF ha inviato a Beitbridge un team di 16 espatriati composto di medici, infermieri, logisti e amministratori e ha reclutato oltre 100 operatori locali. In tre giorni, è stato allestito un centro per il trattamento del colera.
(dal sito medicisenzafrontiere.it)