di Mauro Caputi
L’anno nuovo non cambia le posizioni del gruppo di testa. Milan, Juventus e Udinese continuano a volare e anzi allungano sulla quarta in virtù della sconfitta roboante (4-0 sul campo del Siena) della Lazio nell’anticipo del sabato. Continua la risalita di Inter (pokerissimo al Lecce nell’anticipo) e Roma, con la Fiorentina che sorride a Novara e scaccia una settimana di contestazioni con la tifoseria.
La diciassettesima giornata vedeva in trasferta le due capolista. Il Milan a Bergamo passa 2-0 sbloccando la partita con un rigore molto contestato: Rizzoli vede un intervento di Manfredini su Pato e indica il dischetto da cui Ibrahimovic è implacabile (22’). I rossoneri possono controllare gli sfoghi discontinui dell’Atalanta. A inizio ripresa legni protagonisti. Al 53’ il colpo di testa di Pato si schianta sul palo; 5’ dopo è la spaccata di Denis a fermarisi sul montante dopo un’azione confusa in area. Lo spavento fa bene al Milan che si presenta più spesso davanti a Consigli e all’82’ trova il raddoppio con Boateng preciso sottomisura sul cross di Ibra.
Milan a 37 punti con la Juventus che espugna 1-0 Lecce al termine di una partita non brillante. I salentini ci mettono tanta aggressività, quella che i bianconeri sembrano aver dimenticato nel 2011. La differenza di valori, però, si sente e alla squadra di Conte bastano poche accelerazioni per far valere la caratura. Al 27’ Vucinic libera il destro, difettosa respinta di Benassi e appoggio in gol di Matri (entrato da 4’ al posto del’infortunato Quagliarella) per quello che si rivelerà il gol partita. Nonostante il vantaggio la Juve pasticcia spesso, anche se il Lecce non è mai pericoloso nelle conclusioni. L’unico vero brivido lo regala Pasquato, che sfrutta male un’occasione a distanza ravvicinata. Dall’altra parte Benassi si fa apprezzare salvando su Vucinic e Matri.
L’Udinese aveva preceduto le due di testa nell’anticipo dell’ora di pranzo stendendo 4-1 il Cesena al ‘Friuli’. A Di Natale bastano 54” per bagnare col gol il suo 2012. Il bomber dei friulani è servito sul filo del fuorigioco da Floro Flores e deve solo depositare in rete. La squadra di Guidolin mette gli ospiti alle corde ma non riesce a sfondare ancora. Il Cesena prende allora coraggio e si fa vedere dalle parti di Handanovic. Al 39’ Eder firma il pareggio al termine di un’azione rocambolesca partita da una traversa di Lauro (che aveva sbagliato il cross), proseguita con l’ottima ’torre’ Ceccarelli e conclusa dalla bella volée del brasiliano. L’Udinese appare imballata e poco incisiva, la pressione è sterile. Ma una papera clamorosa di Antonioli, su un tiro innocuo di Asamoah, riporta i friulani avanti al 54’. Al 61’ secondo giallo a Lauro (fallo sul lanciato Armero) e romagnoli in dieci. Al 75’ Basta sigila la partita con una parabola da 20 metri che sorprende il non impeccabile Antonioli. All’82’ Di Natale si concede la doppietta che gli vale l’aggancio a quota 12 in classifica cannonieri, mentre i friulani restano a -2 dalla vetta.
Le prime tre sono seguite da Lazio e Inter, quindi si fa vedere la Roma, che regola 2-0 il Chievo all’Olimpico. Vittoria di rigore, con Totti che si presenta due volte dal dischetto e due volte fredda Sorrentino (con esposizione, dopo il primo gol, della maglietta ‘Scusate il ritardo’ rivolta ai tifosi che hanno dovuto aspettare 17 partite per vedere il primo gol in campionato del numero 10). Giallorossi pimpanti, di fronte a un Chievo a tratti spento. Il risultato, tuttavia, non si sblocca e serve l’ingenuità di Frey (fallo inutile su Lamela) per mandare Totti sul dischetto (34’) e aprire le marcature. Gli ospiti crescono e Pellissier esalta i riflessi di Stekelenburg. Sorrentino è strepitoso su Pjanic. Nella ripresa Moscardelli manca l’opportunità del pari, poi, al 78’, secondo rigore per la Roma (fallo di mano di Cesar) e partita chiusa.
Al ‘Piola’ la Fiorentina affonda 3-0 il Novara mettendo in mostra uno Jovetic formato deluxe. Il montenegrino apre le marcature al 20’ procurandosi (atterramento a opera di Centurioni) e trasformando il rigore del vantaggio. Viola al raddoppio (42’) con una prodezza di Montolivo che salta l’uomo e, dal lato dell’area, disegna un pallonetto da applausi. Partita chiusa al 49’ con la girata di Jovetic sull’assist di Ljajic. Vittoria netta, il Novara non è mai pericoloso e resta a quota 12 punti col Cesena. La zona salvezza a oggi è lontana 6 lunghezze.
A Cagliari esordio amarissimo per i neogenoani Marino (sulla panchina) e Gilardino. I sardi vincono 3-0 e Frey limita i danni per il Genoa. Al 13’ è il rigore di Larrivey (fallo di Kucka su Cossu) a spianare la strada ai padroni di casa. Pochi minuti dopo Canini coglie la traversa, mentre il Genoa non riesce a imbastire una reazione credibile. Nella ripresa ci sono praterie per il contropiede del Cagliari e Ibarbo non si fa pregare, galoppando per metà campo per concludere alle spalle di Frey (56’). L’espulsione di Moretti (fallo da ultimo uomo su Ibarbo) al 65’ chiude a qualsiasi reazione genoana. Al 72’ il tris è servito con l’autogol di Granqvist, intervento alla disperata per anticipare Larrivey sull’assist di Agostini. C’è tempo per un errore di Larrivey a due metri dalla porta, poi il Cagliari può festeggiare. Molto lavoro da fare, invece, per il Genoa targato Marino.
Passo avanti del Bologna che supera 2-0 il Catania al ‘Dall’Ara’. Primo tempo nervoso, con i felsinei vicini al gol con Diamanti (palo scheggiato). La ripresa si apre con la marcatura di Cherubin (primo centro in serie A) che interviene di testa sulla punizione di Diamanti al 50’. Sempre Diamanti semina il panico nella retroguardia rossazzurra, facendo ammonire tre giocatori. Uno di questi, Biagianti, al 78’ prende il secondo giallo e spegne la reazione del Catania. Il raddoppio arriva al 1’ di recupero, con Di Vaio che riprende la respinta di Campagnolo sulla sua conclusione e ribadisce in rete.
Libero dai ‘pensieri’ di Champions, il Napoli rialza le vele anche in campionato: netto 1-3 a Palermo nel posticipo domenicale, Bortolo Mutti colpito e affondato nella sua prima panchina al Barbera dopo il non esaltante 2-2 nel debutto di Novara. Primo tempo divertente, giocato a viso aperto e zeppo di palle gol. Tre per Cavani (sprecone), tutte di testa, tre per i rosanero: con Budan (salvataggio di De Sanctis coi piedi), il neo acquisto Vazquez (tocco sotto appena alto) e con Miccoli che, servito da Balzaretti, sbaglia completamente da posizione invitante la capocciata del vantaggio. Vantaggio che finisce al 35’ nelle tasche dei partenopei: grande incursione sulla destra di Gargano, palla dentro per Pandev che si libera di Munoz e gira in rete da due passi. Si annuncia un secondo tempo da ‘fuoco e fiamme’ e invece dopo un quarto d’ora tutto è già compiuto: l’ex Cavani raddoppia (54’), senza esultare, con un imparabile destro a giro dal limite, a ruota (60’) triplica Hamsik che scarta Benussi e deposita nel sacco. Il Palermo scompare dal campo, Miccoli all’89’ segna un tardivo e inutile gol della bandiera e il Napoli torna così a vincere in trasferta dopo 3 mesi abbondanti di digiuno: a San Siro contro l’Inter (0-3), lo scorso 1 ottobre, l’ultimo raid lontano dal San Paolo.