I risultati di uno studio


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Il cervello invecchia dai 45 anni

Declino cognitivo solo dopo 60 anni cervello_296

La memoria, la capacità di ragionamento e di comprensione, in sintesi le funzioni cognitive di una persona, possono iniziare a deteriorarsi a partire dai 45 anni, con buona pace di chi pensa di essere ancora al 'top', giovane e smart. Lo rivela una ricerca pubblicata sul 'British Medical Journal' on line.

Precedenti ricerche avevano suggerito che il declino cognitivo non inizia prima dei 60 anni. Un'ipotesi confutata dal lavoro dei ricercatori guidati da Archana Singh-Manoux del Centro per la ricerca in epidemiologia e sanità della popolazione in Francia e dell'University College London nel Regno Unito: hanno osservato 5.198 uomini e 2.192 donne per un periodo di 10 anni a partire dal 1997. Erano tutti funzionari di età compresa tra i 45 e i 70 anni e facevano parte dello studio Whitehall II avviato nel 1985.

Le funzioni cognitive dei partecipanti sono state valutate tre volte durante il periodo di studio. Gli individui sono stati testati per la memoria, il vocabolario e la capacità di comprensione uditiva e visiva. Sono state prese in considerazione anche le differenze nel livello di istruzione. In generale i risultati hanno mostrato che i punteggi si riducono in tutte le categorie (memoria, ragionamento, fonemica e scioltezza semantica), ad eccezione del vocabolario, e in maniera più veloce nelle persone anziane.

Ma i dati evidenziano anche che in oltre 10 anni di studio c'è stato un calo del 3,6% nella qualità del ragionamento mentale negli uomini di età compresa tra 45 e 49 anni e un calo del 9,6% nei 65-70enni. Le cifre corrispondenti per le donne risultano del 3,6% e del 7,4%. Ecco dunque la prova che il declino cognitivo inizia ben prima dei 60 anni. Gli studiosi commentando sottolineando che "la comprensione dei meccanismi di invecchiamento cognitivo sarà una delle sfide di questo secolo, perché gli interventi sono più efficaci quando le persone sono all'inizio dei loro problemi".