Un bimbo nato in Africa ha una probabilità di morire prima dei cinque anni circa 20 volte superiore ad un suo coetaneo nato in Europa. Ogni giorno nei Paesi più poveri muoiono mediamente 22 mila bambini con meno di cinque anni per cause che possono essere facilmente prevenute e con farmaci dal costo di pochi centesimi. A livello globale oltre un terzo di queste morti sono riconducibili alla malnutrizione. Sono alcuni dei ''dati della vergogna'' forniti dall'Unicef in occasione della campagna ''Vogliamo zero'' per la raccolta di fondi per combattere la mortalita' infantile.
Al ''Vertice del millennio'' del 2000 la comunità internazionale aveva stabilito di ridurre la mortalità infantile entro il 2015 di due terzi rispetto al 1990. Alcuni risultati ci sono stati e negli ultimi 50 anni la mortalità dei bambini con meno di cinque anni si è sensibilmente ridotta: erano 20 milioni all' anno nel 1960, 12 milioni e mezzo nel 1990 e meno di otto milioni oggi.
Negli ultimi 20 anni le vaccinazioni hanno salvato più di 20 milioni di bambini colpiti da morbillo, polio, tetano, pertosse, difterite e tubercolosi.
Oggi sono rimasti soltanto quattro paesi (Afghanistan, India, Nigeria e Pakistan) dove la polio è ancora una malattia endemica. Molti progressi - rileva l' Unicef - sono stati dunque compiuti ''ma nessuna cifra e' accettabile in termini di morti infantili''.