Afghanistan


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‘Non abbassare la guardia’

Parla il generale Luciano Portolano portolano_sassari_296

di Fabrizio de Jorio

“Lo scopo dei nostri militari e del contingente sotto la guida Isaf, (International security assistance force) è di sostenere il governo afghano nell’acquisire il controllo del territorio, lo sviluppo delle forze di sicurezza del Paese e consolidare le attività delle istituzioni locali. La coalizione internazionale -spiega a Televideo il generale Luciano Portolano, comandante del Comando Regionale Ovest di Herat- oltre a fornire, attraverso i PRT (Provincial Reconstruction Team), supporto per la realizzazione di opere di ricostruzione, come progetti di urbanizzazione, pozzi, scuole, ponti, pianifica e conduce con le unità di manovra schierate nell’area di responsabilità, operazioni dinamiche e non dinamiche, integrate da attività di distribuzione di aiuti umanitari ed assistenza sanitaria”.

Il compito principale rimane quello di contrasto al terrorismo?
“Anche, nel senso che le forze della coalizione, in sinergia con le forze di sicurezza afghane (ANFS), attraverso operazioni sul territorio, stanno lavorando per neutralizzare l’insorgenza, far sì che il Paese non sia più rifugio per il terrorismo internazionale e torni alla normalità nel più breve tempo possibile”.

E’ ottimista per il futuro dell’Afghanistan? Ritiene di poter confermare, per i prossimi mesi, questo bilancio positivo quando a marzo di quest’anno ci sarà l’avvicendamento con la Brigata Garibaldi e il suo successore, generale Luigi Chiapperini?
“La situazione Afghanistan in generale e nella Regione ovest del Paese, in cui opera il Comando Regionale Ovest (RC W) a leadership italiana è dinamica e in continuo miglioramento. Quale Comandante di RC W, sono soddisfatto del lavoro fin qui svolto. Tuttavia, bisogna continuare a tenere alta la guardia. In sede di pianificazione delle operazioni non escludo nulla. Continueremo a svolgere tutte le attività necessarie volte a creare le condizioni di sicurezza e sviluppo per consentire alla Brigata “Garibaldi”, che succederà alla Brigata “Sassari” in questo oneroso impegno, di operare efficacemente, in questa delicata fase di transizione ".

Quali sono le priorità a breve termine?
“L’Afghanistan sta crescendo e in questa fase diventa ancor più importante – aggiunge il generale Portolano - la lotta al traffico di armi, alla droga e alla diffusione della corruzione. L'obiettivo è, quindi, insistere soprattutto per aiutare il processo di autonomia e di crescita delle forze di sicurezza afghane (ANFS), già responsabili di operazioni svolte sul terreno, implementare il senso di “governance” locale e accrescere la fiducia della popolazione nei confronti delle istituzioni afghane. Si registra un continuo miglioramento, si percepisce la crescita della fiducia della popolazione nei confronti del governo legittimo e delle forze di sicurezza afghane. Per questo è stato e sarà ancora determinante il contributo della Brigata “Sassari”, del contingente nazionale e delle forze internazionali di RC W e di ISAF per dare continuità al lavoro dei successivi contingenti e potare a termine, con successo, la transizione delle responsabilità agli Afgani".