Quasi sette italiani su dieci non rinunceranno agli acquisti in saldo ma con una previsione di spesa media più bassa. E' quanto emerge da uno studio della Confcommercio sui saldi che iniziano oggi in tutta Italia secondo il quale il 68,5% dei consumatori approfitterà dell'occasione (3,3 punti percentuali in meno rispetto all'anno scorso quando erano il 71,8%). Il 68,1% di coloro che compreranno in saldo spenderà meno di 200 euro (era il 56,7% l'anno scorso).
I consumatori che si preparano ad approfittare dei saldi puntano soprattutto ad acquistare capi di abbigliamento (il 96,7% a fronte del 98,6% dell'anno scorso) mentre l'82,6% è intenzionato a comprare calzature (a fronte dell'80,9% dello scorso anno). Dovrebbe tenere anche l'acquisto della biancheria intima (quasi la meta' di coloro che compreranno ai saldi, il 42%) mentre il 33,3% prevede di comprare biancheria per la casa.
Il 68,1% del campione pensa di spendere meno di 200 euro, il 25,9% spenderà tra i 200 e i 400 euro (in forte calo rispetto al 35,3% dello scorso anno) e il 2,2% spendera' tra i 400 e i 500 euro (esattamente la meta' della percentuale dell'anno scorso fissata al 4,4%). Resta invece stabile la percentuale di coloro che nei saldi pensa di spendere piu' di 500 euro (il 3,7% del totale), consumatore in genere con elevata capacita' di spesa e residente al Nord.
Crolla l'appeal dei saldi per i prodotti di marca: si registra un calo di 17 punti percentuali (dal 28,6% all'11,1%) di coloro che considerano i saldi un'occasione per comprare i prodotti di marca (restano in prevalenza giovani e giovanissimi).
Le previsioni degli imprenditori sull'andamento dei saldi - sottolinea la Confcommercio - sono meno ottimiste dell'anno scorso con appena il 25,5% delle imprese che prevedono un aumento delle vendite a fronte del 27% dell'anno scorso. Il 12% delle imprese, secondo lo studio, proporrà uno sconto medio sugli articoli del negozio inferiore al 20%, il 38,4% proporrà uno sconto tra il 20% e il 30% (erano il 32,7% l'anno scorso) mentre il 31% delle imprese proporrà sconti medi tra il 30% e il 40% (erano il 42,2% nel gennaio 2011). Lo sconto medio tra il 40% e il 50% sarà proposto dal 15,1% delle imprese (erano il 13,8% a gennaio 2011).