Sconti falsi, commesse frettolose, rifiuto di cambiare merce difettosa e cartelli in vetrina ingannevoli. Sono alcuni dei principali motivi di lamentela - secondo il Codacons - da parte dei consumatori in occasione dei saldi. "Le fregature sono sempre in agguato ed e' meglio prevenire i sempre possibili trabocchetti", spiega il Codacons. "Ogni anno riceviamo migliaia di segnalazioni -prosegue l'associazione- consigliamo percio' ai consumatori di recarsi prima dei saldi nei negozi per cercare quello che interessa, segnandosi anche il prezzo della merce. Si potra' cosi' verificare l'effettivita' dello sconto praticato e andare a colpo sicuro a fare acquisti, evitando peraltro inutili code".
Dunque, secondo i dati dei saldi 2011, la 'classifica delle lamentele' giunte sulle scrivanie dell'Associazione per la difesa dei consumatori, vede al primo posto il cambio di merce difettosa: "Viene negato il diritto di cambiare la merce difettosa -spiega l'associazione all'Adnkronos- oppure, invece di accettare il cambio entro due mesi dalla scoperta del difetto, si accetta il cambio entro 8 giorni dalla data dello scontrino".
Al secondo posto della speciale graduatoria, gli sconti falsi: "Per invogliare il consumatore a comprare, si gonfia il prezzo vecchio cosi' da aumentare la percentuale di sconto. In molti casi il prezzo in saldo e' identico al precedente". Il 'bronzo' va invece ai cartellini assenti: "Non vengono indicate tutte e tre le scritte previste: vecchio prezzo, nuovo e sconto applicato".
Non mancano i consumatori che si sono lamentati per le scritte ingannevoli: "Spesso manifesti giganti annunciano 'sconti del 50%' o addirittura 'Tutto al 50%', ma quando ci si presenta alla cassa si scopre che non e' cosi"'. Finiscono nelle lagnanze dei cittadini anche i fondi di magazzino: "Invece di vendere i capi della stagione appena conclusa -sottolinea il Codacons- si vende merce fuori moda".
Quanto alla prova dei capi, "non e' obbligatoria, ma perche' negarla solo in occasione dei saldi?". Dito puntato anche contro le vetrine coperte, che "non consentono di vedere la merce da fuori, costringendoti ad entrare".
C'e' infine chi si e' lamentato per le commesse frettolose ("Nessuno ti da' retta, risposte a monosillabi, talvolta poco garbate") o per le carte di credito, con il commerciante che ha rifiutato forme di pagamento elettronico.