Diciassette Paesi, 330 milioni di cittadini, un cammino lungo quasi 15 anni prima di entrare nelle tasche degli europei 10 anni fa. Sono le cifre dell'euro, la moneta unica europea, una grande scommessa della storia e dell'economia mondiale. Ideata dal Comitato Ue nato nel 1988, la divisa comune prende concretamente vita nel Rapporto Delors dell'aprile 1989 con la creazione di tre fasi dell'Uem (unione monetaria europea) tra il 1990 e il'93: liberalizzazione dei flussi di capitale, libera circolazione dei capitali tra Stati membri; creazione dell'istituto monetario europeo (Ime, prototipo della Bce) per rafforzare i preparativi necessari per la nascita del sistema europeo delle banche centrali.
Il 7 febbraio 1992 la firma del Trattato di Maastricht ufficializza la strada da seguire per la nuova 'creatura' monetaria e i parametri a cui dovranno aderire i Paesi che vogliono adottarla: un rapporto deficit-pil non superiore al 3% (dopo l'approvazione del fiscal compact, l'unione di bilancio, lo scorso 9 dicembre il rapporto non dovra' superare lo 0,5% avendo introdotto la clausola d'oro del pareggio di bilancio da introdurre nelle Costituzioni di Eurolandia); un rapporto debito-pil inferiore al 60% (l'interpretazione per l'ingresso di Italia e Belgio, gia' allora ben oltre il 100%, sara' la considerazione di indicatori in grado di dimostrare la tendenza a rientrare nel medio periodo); un'inflazione non superiore dell'1,5% rispetto a quella media dei tre Paesi a piu' bassa inflazione.
E' previsto poi un tasso di interesse a lungo termine che non superi del 2% la media dei tre membri piu' virtuosi. Nel 1995, a Madrid, il nome Ecu, con cui la moneta unica era stata battezzata e fino a quel momento utilizzata per i conti, lascia posto all'euro, a maggio del 1998 sono decisi i Paesi che daranno vita alla nuova valuta: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna. Nel 2001 si unira' la Grecia, nel 2007 la Slovenia. Nel 2008 si aggiungeranno Cipro e Malta e nel 2009 la Slovacchia. Nel 2011 completera' la squadra l'Estonia. Nel dicembre del 1998 viene codificato il rapporto di cambio delle undici valute nazionali che si fonderanno nell'euro: per l'Italia il rapporto e' fissato a 1.936,27 lire. Il primo gennaio successivo la moneta unica prende vita ufficialmente, anche se non ancora fisicamente. Nel corso dei tre anni successivi arriveranno tutte le altre misure e la scelta delle facce 'europee' delle banconote nonche' quelle continentali e nazionali per le monete.
Dieci anni fa si arriva al changeover e dalla mezzanotte del primo gennaio 2002 l'euro si affianchera' alla lira e alle altre valute nazionali per sostituirle definitivamente il 28 febbraio 2002 come unica valuta con il corso legale nell'Eurozona (che comprende grazie a diverse convenzioni anche i micro-stati San Marino, Citta' del Vaticano, Principato di Monaco e Andorra). Adesso, dopo la manovra Salva-Italia di Monti che pone termine alla possibilita' di convertire le vecchie monete in euro, anticipando il termine stabilito a febbraio 2012, la lira restera', si spera, soltanto una vecchia valuta per collezionisti o per nostalgici.