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Le istituzioni e i padri separati

La prima legge è stata varata dalla Liguria padri_separati2_296

di Fabrizio de Jorio

Tra le regioni “virtuose” c’è la Liguria, la prima regione che fin dal 2008 ha legiferato per dare risposte concrete al fenomeno. L’Assemblea ligure ha voluto concedere “sostegno ai genitori separati in situazione di difficoltà”, con la legge n. 34/2008 proposta dall’on. Alessio Saso. Si tratta di una legge che si rivolge al genitore costretto a lasciare la casa coniugale, che, come le statistiche attestano, è nel 90/95% dei casi, il padre e ha lo scopo di aiutare i genitori a conservare autonomia e a condurre un’esistenza dignitosa, garantendo loro le condizioni per poter svolgere appieno il loro ruolo genitoriale anche dopo la separazione.

Separazione che, di solito, provoca squilibri e difficoltà, psicologiche ed economiche. Per raggiungere questo scopo la Regione ha promosso protocolli di intesa tra enti locali, istituzioni ed ogni altro soggetto operante in tutela dei minori, mirati alla realizzazione di reti e sistemi articolati di assistenza. Nel contempo sono previsti interventi di tutela e solidarietà attraverso i centri di Assistenza e mediazione Familiare che hanno anche il compito di fornire il sostegno alla coppia in fase di separazione o divorzio per raggiungere un accordo sulle modalità di realizzazione dell’affidamento congiunto. Sono stati previsti anche programmi per la disponibilità di alloggi anche temporanei nei quali possono essere ospitati i padri separati che si trovano in condizione di grave difficoltà economica, qualora la casa familiare sia stata assegnata all’altro coniuge separato, e l’offerta di servizi informativi e di consulenza legale atti ad assicurare la piena conoscenza da parte del genitore dei diritti allo stesso riconosciuti, in caso di separazione, dal diritto di famiglia, finalizzati all’effettivo esercizio del ruolo genitoriale e la messa a punto di percorsi di supporto psicologico diretti al superamento del disagio, al recupero della propria autonomia ed al mantenimento del ruolo di genitori.

Il consigliere regionale della Liguria, Alessio Saso, sottolinea come «questa è la prima legge che affronta questo delicato tema, approvata in Italia, e successivamente, più volte, adottata in altri contesti regionali, provinciali e comunali”. Abbiamo voluto far emergere una nuova forma di sofferenza e condizione di povertà maschile, per troppo tempo ignorata”. Una legge che “ha avuto anche influssi benefici sull’equilibrio psicologico dei figli – ha aggiunto Saso- perché non bisogna dimenticare che il vero soggetto al centro dell’attenzione di questa legge sono i figli, che, subendo la separazione dei loro genitori, troppo spesso rischiano di perdere il sostegno di uno dei due ruoli essenziali per il loro equilibrato sviluppo”.

Tra le regioni che hanno legiferato a favore delle famiglie separate o divorziate, c’è il Piemonte: con la legge n. 37/2009 che prevede “norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà”

A Milano il fenomeno dei nuovi poveri non è meno grave, anzi: sono circa 50mila i padri in difficoltà economiche che cercano una casa. La spia del fenomeno si era accesa proprio nei dormitori. In Via Saponaro, al Gratosoglio, dormono in media 400/500 ospiti. Tra questi molti sono padri separati che da alcuni anni si avvalgono di questa possibilità. Via via che la crisi economica e il costo degli appartamenti e della vita aumenta, aumentano anche i padri separati, come sottolinea padre Clemente Moriggi, il francescano che gestisce il centro di accoglienza. Recentemente, nel maggio 2010, è intervenuto l'assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Milano per affrontare la nuova emergenza sociale dei papà separati.

Con il progetto "La casa dei papà separati di Rho", in collaborazione con l’Associazione famiglie separate cristiane Onlus, si è voluto sostenere il diritto abitativo e allo stesso tempo offrire una serie di servizi di supporto alla genitorialità e di accompagnamento all’autonomia, attraverso la stesura di un progetto personalizzato e la collaborazione dei servizi locali.

A muovere questo esperimento, primo in Lombardia, è l'interesse prioritario per la tutela del minore, per consentirgli di mantenere o recuperare il rapporto con la figura paterna in un contesto sereno e stabile. Sui tratta di 15 camere di ospitalità nella struttura del Collegio dei Padri Oblati Missionari di Rho per fornire ai papà separati un alloggio temporaneo e un supporto che permetta loro di riorganizzarsi, ritornare ad essere autonomi e mantenere il diritto al ruolo genitoriale. La permanenza prevista è di 8/12 mesi. Al papà ospite viene richiesto un contributo mensile di 200 euro, la parte rimanente è in carico alla Provincia.

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