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Padri separati, i clochard del Terzo Millennio

La Storia di Gianni Zuppardi commuove in tv zuppardi_296

di Fabrizio de Jorio

“ Prendi questi soldi, papà. Così la prossima volta che ritorno trovo il frigorifero pieno di buone cose.” Con 15 centesimi un bimbo di 5 anni, figlio di un padre separato, ha voluto aiutare il genitore in difficoltà. Un gesto che Gianni Zuppardi (nella foto a sinistra), ha raccontato al “Sabato delle donne”, trasmissione di Rai1, condotta da Lorella Landi.

Un gesto che ha toccato il cuore di tutti i presenti e centinaia di migliaia di telespettatori, tra i quali anche il presidente del Senato, Renato Schifani. Quel giorno, il 17 dicembre, la seconda carica dello Stato, era lì, di fronte alla televisione: ha ascoltato la storia di Gianni e si è commosso a tal punto da voler conoscere quel padre che porta sempre con sé, come un talismano prezioso, quelle monetine donate da suo figlio.

Gianni, infermiere precario, senza più una casa, costretto a vendersi la macchina per comprare uno scooter per raggiungere due volte al mese i due figli a Mentana, nella casa dove una volta vivevano tutti insieme come una famiglia, è stato ricevuto dal presidente del Senato. “Io ringrazio dal profondo del cuore il presidente Schifani, perché mi ha comunicato una solidarietà e una vicinanza come uomo e come padre, che mi ha veramente ridato la speranza di potercela fare”, ha commentato Zuppardi a Televideo.

“Durante i due incontri, il presidente ha voluto sapere la mia storia per capire il mio dramma ma che riguarda anche migliaia di padri e di figli spesso costretti a continue privazioni a seguito delle quali il rapporto tra padre e figlii si sfalda e si deteriora in modo irreversibile”.

Di cosa ha parlato con il presidente? “Abbiamo parlato molto dei miei figli, del lavoro precario in una clinica che forse dovrà chiudere a causa dei ritardi della Regione nei pagamenti, ma anche di come poter risolvere il problema della casa: ho parlato anche del progetto del “Villaggio del Papà, Papà c’è Village” ideato dall’associazione Figli Negati di Giorgio Ceccarelli che prevede la realizzazione, in ogni capoluogo di regione, di moduli abitativi per padri separati. Un progetto a costo zero che i comuni potrebbero realizzare in breve tempo e senza spese”.

Durante il colloquio il presidente Schifani ha regalato a Zuppardi alcuni doni per i figli: “Un gesto che ho apprezzato molto, ma ciò che mi ha veramente toccato è stato quando ho visto il presidente commuoversi ascoltando la mia storia. Si è commosso più di una volta, ed io insieme a lui, pensando al disagio dei miei figli e in generale alla sofferenza di migliaia di bambini deprivati dell’affetto dei genitori e in particolare del padre che per motivi economici non riesce a vedere i propri figli perché non ha più una casa dove ospitarli”.

La storia di Gianni è quella di migliaia di padri in tutta Italia. Un fenomeno che vedrà anche quest’anno centinaia i padri separati che passeranno la notte di Capodanno, dormendo nelle strutture messe a disposizione dalla Caritas o da altri istituti religiosi in tutta Italia.

E’ il fenomeno dei nuovi Clochard, dei coniugi che una volta separati, iniziano una rapida discesa verso l’indigenza, gravati dall’obbligo del pagamento degli alimenti ai figli e spesso anche alla ex moglie. Parliamo di persone che non se la passavano bene prima della separazione e che dopo la separazione ingrossano le fila dei nuovi poveri.

A spingere verso la povertà i padri, fenomeno che tuttavia non risparmia le madri separate, c’è anche la crisi economica. Perdita del posto di lavoro, le rate del mutuo da pagare, l’affitto per la propria abitazione dopo la separazione e il costo della vita che aumenta vertiginosamente, colpisce il ceto medio. Secondo le stime dell’Associazione matrimonialisti Italiani (Ami), i papà separati in Italia sono 2milioni e di questi circa il 9% vive con meno di 300/400 euro al mese, sotto la soglia della povertà. Si calcola che a Roma siano 5 mila, poco meno della metà quelli che a Milano vivono in stato di indigenza.

La precarietà della famiglia sembra una problematica in ascesa: nel 2009 si è registrato un aumento, nei confronti del 2010, sia del numero delle separazioni (+2,1%) sia dei divorzi (+0,2%), pari rispettivamente a 85.945 e 54.456. Di fatto, ogni 1.000 matrimoni si hanno 297 separazioni e 181 divorzi. Quindi quasi una coppia su due si separa. A renderlo noto è l'ultimo Annuario statistico dell'Istat, secondo cui nel 2009 le separazioni consensuali sono state 73.559, pari all'85,6% del totale delle separazioni concesse, quelle giudiziali 12.386 (14,4%). Nell'anno in questione, i figli minori di 18 anni coinvolti nelle separazioni sono stati 62.663, nei divorzi sono stati 25.734. L'affidamento condiviso è stato stabilito per l'86,2% dei figli affidati nelle separazioni (era il 78,8% nel 2008) e per il 68,5% nei casi di affidamento conseguente a divorzi (62,1% nel 2008).

Una curiosità: il ricorso alla custodia esclusiva alla madre - che fino al 2006 costituiva la tipologia di affidamento più ricorrente - è contestualmente diminuito, divenendo pari al 12,2% negli affidamenti disposti nelle separazioni e al 28,3% nei divorzi. Circa 150 mila hanno perso ogni contatto con i figli. Circa 950 mila li possono vedere solo una volta a settimana. Spesso anche perché non hanno un letto su cui farli dormire.

Non è più un’esagerazione dire che una percentuale sempre in aumento di padri separati vive al limite dell'indigenza. Dati per scontati i traumi e lo stress che la separazione provoca nei figli, fra i coniugi a rimetterci spesso è il marito, dal momento che oltre a perdere un contatto e un legame quotidiano con i figli, che vengono affidati alla madre, perde anche la casa nella quale vivevano tutti come una famiglia ed è costretto o a tornare a vivere con i suoi genitori, o nel peggiore dei casi, in dormitori pubblici. Tuttavia, come accennato sopra, la tendenza dei giudici si sta gradualmente modificando a favore dei padri separati.

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