Una famiglia immigrata su due è a rischio povertà. Secondo i dati diffusi dall'Istat sui redditi dei nuclei con stranieri, riferiti agli anni 2008-2009, il 43,9% delle persone che vivono in una famiglia in cui sono presenti anche stranieri è border line. Un dato oltre due volte superiore a quello registrato per le famiglie italiane (17,4%).
La percentuale di persone a rischio povertà sale però fino al 49,1%, se si tengono in considerazione le famiglie composte esclusivamente da stranieri (32,7% se la famiglia e' mista).
Il ''pericolo'' è più diffuso tra le famiglie ucraine (64,5%), marocchine (55,8%) e moldave (55,7%) e, in generale, tra quelle che vivono al Sud (64,2%). Il 22,6% delle famiglie con stranieri dichiara di arrivare a fine mese con grande difficoltà (14,5% nel caso degli italiani) e la diffusione della condizione di deprivazione materiale - cioè incapacità a sostenere le spese per beni e servizi - e' tre volte superiore (34,5% per gli stranieri; 13,9% per gli italiani).
L'indicatore sintetico di rischio povertà o esclusione sociale raggiunge il 51% delle famiglie con almeno uno straniero e il 56,8% di quelle di soli stranieri; per gli italiani il dato si ferma al 23,4%. ''Questi dati sono ciò di cui abbiamo bisogno - ha commentato il sottosegretario al Ministero del Lavoro e Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra - per impostare le nostre politiche''. Questa rilevazione, ha aggiunto il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, potrebbe venir ripetuta ora ''per capire come le diverse comunità hanno affrontato la crisi''.
REDDITO STRANIERI 56% DI QUELLO ITALIANI - Il reddito mediano netto delle famiglie con stranieri nel 2008 era pari a 14.469 euro; 12.400 euro era quello delle famiglie con soli stranieri, 25.635 euro quello delle famiglie miste, 24.631 quello delle italiane. Ma aggiungendo a questi valori i fitti figurativi e calcolando il valore equivalente per comparare famiglie di dimensioni differenti, il reddito mediano delle famiglie con stranieri è il 56% di quello delle famiglie italiane.
REDDITO FAMIGLIE UCRAINE IL PIU' BASSO - Corrisponde al 42,9% di quello percepito delle famiglie italiane. Sono distanti anche quelli delle famiglie indiane (48%), marocchine (50,3%) e moldave (50,9%). Più vicini invece quelli dei polacchi (65,4%), peruviani (64,7%) e filippini (59,2%). CONDIZIONI ECONOMICHE MIGLIORANO CON PERMANENZA - Se una famiglia di soli stranieri risiede in Italia da più di 12 anni il suo reddito e' superiore del 40% a quello di una famiglia che vi risiede da meno di due anni.
OLTRE 7 IMMIGRATI SU 10 HANNO REDDITO DA LAVORO - La quota di stranieri percettori di redditi da lavoro è più elevata di quella degli italiani (75,4% contro 66,3% tra i 15-64enni). In media, il 90,6% del reddito netto delle famiglie composte solo da stranieri e' rappresentato da redditi da lavoro, contro il 63,8% delle famiglie di italiani. I trasferimenti sociali incidono per una quota dell'8,3% (32,7% per gli italiani). Tra gli italiani, i redditi da lavoro delle persone laureate sono del 75% piu' elevati di quelli delle persone con licenza elementare (valore mediano pari a 1.868 euro mensili contro 1.067); tra gli stranieri la differenza si riduce dell'8%: 1.039 contro 959 euro.
MADRI STRANIERE MENO PRESENTI SU MERCATO LAVORO - Se vivono in coppia con figli le straniere percepiscono un reddito da lavoro in percentuale piu' bassa (sono il 47,5%) delle donne italiane nella stessa situazione familiare (57,3%). Ciò è più vero ad esempio per le marocchine (22,8%), meno per le filippine (87,2%). Quando le immigrate vivono in coppia ma non hanno figli percepiscono redditi in misura superiore rispetto alle italiane (59,7% contro 54,6%).