Sono poco più di 80 mila a settimana gli italiani alle prese con i virus invernali, per ora in gran parte simil-influenzali, in una stagione partita in modo 'soft' e senza sorprese con un lento e costante aumento dei casi. Al momento la 'vera' influenza è praticamente confinata nel Nord Italia, ma il calo termico atteso nel weekend e soprattutto le festività natalizie amplificheranno i contagi, esportando i virus anche al Centro e al Sud dello Stivale. Primo complice 'l'effetto presepe', tipico dei raduni di più persone in spazi chiusi.
Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, descrive quella 2011-2012 come "la piu' classica delle stagioni influenzali, almeno finora", che si movimentera' soltanto dopo Natale e in particolare con il rientro dei bambini a scuola. Si aspetta feste tranquille anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell'universita' degli Studi di Milano: "Con ogni probabilita' supereremo Capodanno senza finire a letto" in massa, e' l'augurio dell'esperto.
Secondo gli ultimi dati raccolti dai medici sentinella della rete di sorveglianza Influnet (5-11 dicembre), l'incidenza delle sindromi influenzali e' arrivata a 1,34 casi per mille abitanti (80.400 italiani colpiti), con una punta massima nei bimbi di eta' inferiore ai 4 anni (4,03 casi per mille) e una minima negli anziani over 65 (0,58 casi per mille), "piu' protetti perche' vaccinati o comunque gia' entrati in contatto in passato con i virus circolanti", spiega Rezza all'Adnkronos Salute.
"Perlopiù si tratta ancora di virus parainfluenzali, adenovirus, rinovirus o virus respiratori sinciziali nei più piccoli", elenca lo specialista. Mentre "i virus influenzali veri e propri isolati per adesso, sostanzialmente in Liguria e Veneto, sono di tipo H3N2 e H1N1 post-pandemico. Il vaccino stagionale si conferma dunque efficace. E anche se durante la circolazione i virus possono mutare, per ora fortunatamente non e' successo".
Insomma, se e' vero che "almeno in linea teorica non ci aspettiamo una stagione cattiva", ribadisce Rezza, il 'grosso' deve ancora venire: questa settimana "l'attivita' dei virus influenzali e' a livelli di base e l'andamento dell'incidenza e' paragonabile a quello della scorsa stagione", recita il bollettino Influnet, ma "e' normale - precisa l'esperto - che in questo periodo aumenti attivita' influenzale, a prescindere dal calo termico che comunque puo' facilitare la diffusione dei virus, perche' le persone tendono a radunarsi al chiuso". E ancora di piu' 'pesera'' il Natale, quando "aumenteranno le occasioni di incontro, e insieme agli italiani in viaggio si sposteranno anche i virus".
Riassumendo, dunque, sotto le feste i virus dell'influenza raggiungeranno 'in silenzio' le varie zone della Penisola. Ma per avvertirne gli effetti bisognera' aspettare la riapertura delle scuole, quando i bambini 'untori' infetteranno i compagni che a loro volta porteranno i germi a casa.
Nel frattempo, "la prima regola e' fare come sempre grande attenzione agli sbalzi termici" che agevolano l'agguato dei virus, ricorda Pregliasco. Inoltre "e' fondamentale lavarsi spesso e bene le mani", raccomanda Rezza, e per quanto possibile "evitare gli spazi chiusi e affollati". Ma la vera prevenzione resta il vaccino: "Ci auguriamo che le categorie piu' a rischio, specie anziani e malati cronici sopra i 6 mesi d'eta', oltre al personale medico-sanitario, si siano protetti", prosegue l'infettivologo dell'Iss. E' ancora possibile sottoporsi all'iniezione-scudo, ma l'efficacia scatta 10-15 giorni dopo e "piu' in la' si va nel tempo e piu' si rischia di infettarsi comunque - avverte Rezza - prima che il livello di anticorpi sia salito abbastanza da evitare il contagio".