I film del week end


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Sherlock Holmes - Gioco di ombre

di Sandro Calice

SHERLOCK HOLMES - GIOCO DI OMBRE

di Guy Ritchie, Usa 2011, avventura (Warner Bros.)
Robert Downey Jr., Jude Law, Noomi Rapace, Rachel McAdams, Jared Harris, Stephen Fry, Kelly Reilly, Geraldine James, William Houston, Eddie Marsan, Gabrielle Scharnitzky, Paul Anderson, Shonn Gregory, Affif Ben Badra.

Una delle migliori riletture moderne di un classico della letteratura e del cinema, torna, come previsto, per la seconda avventura.

Una serie di eventi senza apparente connessione scuote l’opinione pubblica mondiale: bombe di presunti anarchici, delitti, morti misteriose. Solo Holmes, sempre più perso nei suoi studi e nei suoi geniali deliri, intuisce un disegno misterioso che lega tutto e che porta dritto all’unico uomo al mondo che ha un’intelligenza pari, se non superiore, alla sua: il professor James Moriarty. Ignaro di queste indagini, il dottor Watson si reca a casa dell’amico per il suo addio al celibato la sera prima delle nozze. Holmes lo trascina prima in un equivoco locale notturno, poi da lì in giro per l’Europa, dalla Francia alla Germania alla Svizzera, in una mortale partita a scacchi con Moriarty la cui posta è molto più grande della loro stessa vita.

Come sa chi ha visto il primo “Sherlock Holmes” di Guy Ritchie, qui siamo ben lontani dalla figura dell’investigatore compassato col berretto per la caccia ai cervi. L’Holmes di Downey jr. è un genio con una formidabile intelligenza deduttiva e una straordinaria capacità di osservazione che gli permettono di “calcolare” perfettamente tutti i possibili sviluppi di ogni singola azione. Ma è anche un lottatore di strada, esperto di arti marziali e di quasi ogni campo dello scibile umano, un po’ misogino e con un senso dell’amicizia ossessivo per il buon Watson, a sua volta veterano di guerra e letale combattente. In questo secondo film (e altri ce ne saranno) si compie un’ulteriore “evoluzione” del personaggio, che finisce per assomigliare molto a un James Bond ante litteram. Forse meno affascinante del primo, dove faceva premio la novità dell’invenzione, e col limite di insistere narcisisticamente sullo scambio di battute tra i due protagonisti, “Sherlock Holmes - Gioco di ombre” è comunque un film divertente, con personaggi ben delineati (impagabile Stephen Fry nel ruolo di Mycroft Holmes, il surreale fratello maggiore) e una serie di invenzioni che rendono ormai questo personaggio un nuovo classico.

s.calice@rai.it

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