di M.Vittoria De Matteis L’Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Postali, Assicurativi (Adusbef), in 24 anni di vita ha al suo attivo molte battaglie a tutela dei diritti e della legalità. Il 10 dicembre si è svolto il suo VIII° Congresso Nazionale. Congresso che cade in un periodo di gravissima crisi economica mondiale, cominciata il 7/7/2007 con l’esplosione dei mutui sub-prime, della bolla immobiliare, dei prodotti derivati e del denaro dal nulla, ma anche in una fase di crisi di leadership politica globale da parte dei governi, “che hanno delegato importanti funzioni ad una ristretta cerchia di oligarchi e tecnocrati irresponsabili, cedendo loro pezzi di sovranità, com’è accaduto in Europa, con la costituzione di un mostro giuridico denominato Banca Centrale Europea, il cui statuto bisogna urgentemente cambiare” sostiene il suo presidente Elio Lannutti.
“E’ una crisi lunga e difficile, più grave per intensità e durata della grande depressione del ‘29, che ha devastato l’economia reale, distrutto il risparmio delle famiglie, falcidiato - secondo le stime del Fondo Monetario - ben 40 mln di posti di lavoro, ipotecato il futuro dei giovani e di quell’esercito ricattato di precari, che invecchiano senza un domani e che si ribellano in tutto il mondo contro i massimi responsabili della crisi sistemica: banche, borse e banchieri centrali, veri e propri criminali seriali. I giovani lottano perché - come diceva Karl Marx fotografando le condizioni dei proletari a fine ‘800 - chi è privato del proprio futuro non ha da perdere che le proprie catene”.
In questi ultimi 3 anni è cambiato il mondo, sono peggiorate le condizioni di vita e di lavoro di centinaia di milioni di uomini e donne, sono cresciute le disuguaglianze sociali, è crollata l’illusione salvifica della finanza e dell’ideologia del debito.
Continua Lannutti: “Il modo di produzione della vita materiale condiziona il processo generale di vita sociale, politica e intellettuale. La finanza rappresenta una sovrastruttura volta a soggiogare gli uomini nella speranza di facili arricchimenti e di soluzioni ai problemi della disoccupazione. Milioni di giovani, messi ai margini da una ‘struttura politica e sociale’ che pensa all’esistente senza curarsi del futuro, protestano in tutto il mondo contro le cattedrali della finanza, banche e banchieri centrali artefici della crisi".
"A questi giovani - spiega il presidente dell'adusbef - bisogna dare una risposta ed un messaggio di speranza, non potendo rispondere solo con la repressione. Sempre Marx, nelle teorie del plusvalore, scriveva: ‘Un filosofo produce idee, un poeta poesie, un prete prediche, un professore manuali. Un delinquente produce delitti. Il delinquente non produce soltanto delitti, ma anche il diritto criminale e con ciò anche il professore che tiene lezioni sul diritto criminale con l’inevitabile manuale in cui getta i suoi scritti in quanto merce sul mercato generale. Il delinquente produce inoltre tutta la polizia e la giustizia criminale, gli sbirri, i giudici, i boia, i giurati e tutte queste differenti branche di attività che formano altrettante categorie della divisione sociale del lavoro, sviluppano differenti facoltà dello spirito umano, creano bisogni e nuovi modi di soddisfarli. Il delinquente rompe la monotonia e la banale sicurezza della vita borghese. Egli preserva così questa vita dalla stagnazione e suscita quella mobilità e quella tensione inquieta senza la quale anche lo stimolo della concorrenza si smorzerebbe. Egli sprona così le forze produttive’. La crisi sistemica è la crisi di un modello sociale fondato sulla sopraffazione, l’egoismo, l’uso individuale della violenza per preservare il profitto di pochi".
Spiega ancora Lanutti: "L’ideologia del debito, delle piramidi finanziarie, l’illusione della finanza capace di generare risorse illimitate, la nuova Eldorado dei bisogni e delle loro soddisfazioni rischia di generare rivolte sociali da parte degli esclusi che per sfuggire alla loro condizione di disoccupazione e sottoccupazione, costretti a cercare un lavoro nelle grandi città e nella Mecca del benessere Occidentale, così com’è dipinta dai mass media, se vengono respinti non hanno altra strada che infrangere le leggi. La politica ed i governi riflettano sui modelli sociali e sui sistemi economici in crisi fondati sull’ideologia del debito”.