E' la nuova architettura anti-crisi, che rivoluziona il Patto di Stabilità e la vigilanza su conti e squilibri macroeconomici: con il 'six pack', che entra in vigore oggi, gli Stati che sforano i vincoli su deficit e debito rischiano sanzioni pesanti e semi-automatiche. Il 'six pack è anche la base del nuovo Trattato che sarà firmato a marzo'.
PREVENZIONE RAFFORZATA. L'obiettivo è intervenire prima che i conti vadano fuori controllo. La Commissione Ue vigila sui conti e sulle politiche macroeconomiche, e può lanciare allarmi preventivi che gli Stati non possono più ignorare se non vogliono incorrere in multe.
FOCUS SU DEBITO. Non più solo sanzioni per deficit eccessivo, per la prima volta c'è un riferimento numerico al taglio del debito: chi supera il rapporto debito-Pil oltre il 60%, deve ridurre l'eccesso di un ventesimo all'anno per evitare una procedura. C'è una fase di transizione di tre anni per chi è già sotto procedura per deficit eccessivo (24 Paesi tra cui l'Italia), per cui le sanzioni scatterebbero solo dal 2015.
SANZIONI PIU' EFFICACI. Scatteranno in modo quasi automatico: la Commissione propone al Consiglio di avviare la procedura, che puo' essere bloccata solo da un voto contrario di una maggioranza qualificata di Stati. Per chi non rispetta le regole (deficit sotto il 3% e debito sotto il 60%), la sanzione e' un deposito dello 0,2% del pil, che diventa multa se lo stato non corregge i conti nei tempi stabiliti.
PREVENIRE E RIDURRE GLI SQUILIBRI. Una serie di indicatori, tra cui prezzi delle case, costo del lavoro, settore finanziario, competitività, daranno modo alla Commissione di monitorare eventuali squilibri macro-economici. E nasce anche una 'procedura per squilibrio eccessivo', che consente a Consiglio e Commissione di intervenire ad uno stadio iniziale del problema. Se il Paese non corregge gli squilibri, paga una multa dello 0,1% del Pil. Ma deficit e surplus non sono equiparati.