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Frena il Milan, Udinese sola in vetta

I friulani battono il Chievo 2-1 e guidano la classifica in attesa di Roma-Juventus (lunedì). Napoli rallentato a Novara, 1-1 u

di Gianluca Luceri

L'Udinese aggiunge un'altra pagina alla sua sempre più incredibile favola. Aspettando l'importante coda dell'Olimpico, un 'Monday night' tra Roma e Juve il cui risultato è destinato a pesare, i bianconeri di Conte lasciano almeno per ventiquattr'ore la testa della classifica ad altri bianconeri, quelli targati Guidolin. Che piegano non senza fatica il Chievo (2-1), in piedi al Friuli fino a metà ripresa prima di essere affondato dal decimo squillo di un infinito Natale (68') e dal raddoppio, pochi minuti dopo (79'), del laterale con 'licenza di segnare' Dusan Basta. Il gol dei gialloblù firmato Paloschi (83'), riapre il match per qualche minuto ma non straccia il copione finale.

Gode alla settima potenza l'Udinese, gode la Lazio, reduce dal colpo di sabato (2-3) a Lecce e in piena progressione (è terza), mastica amaro il Milan, fermato sul 2-2 al Dall'Ara da un tostissimo Bologna. I felsinei giocano una gran bella partita, fatta non solo di carattere e sacrificio, e strappano un pari che non dice tutta la verità. Avanti con un pallonetto al bacio di capitan Di Vaio (11'), subito ripresi per il bavero da un missile di Seedorf (16'), gli uomini di Pioli creano molto e lamentano un rigore negato da Rocchi (pessima direzione) per un evidente braccio di Seedorf. Rigore che invece si prende e trasforma Ibra nel secondo tempo (72'), seguito a ruota (73') dall'immediato pari di Diamanti, un rasoterra dal limite tutt'altro che imparabile ma che finisce in porta complice la papera di Amelia. Partita opaca dei rossoneri, male Pato, male Robinho, con un insoddisfatto Allegri che subisce un'altra rimonta dopo quella poco onorevole di Praga.

La quindicesima giornata, dopo aver dispensato sorrisi all'Inter (2-0 sabato a una modesta Fiorentina, senza però fare sfracelli) e al redivivo Cesena (0-1 al Barbera con Mutu ancora match-winner e primo ko interno per il Palermo di Mangia), crea la prima vera frattura nelle alte sfere del campionato. Quattro squadre in fuga (Udinese, Juve, Lazio, Milan) e una 'voragine' di punti che comincia a farsi consistente: sette. Perché il Napoli rallenta una volta di più dopo la Champions. A Novara, infatti, la squadra di Mazzarri è costretta all'1-1 dagli uomini di Tesser, che aprono le marcature con il siluro di Radovanovic su punizione al 70'. Il pari lo aggancia Dzemaili (84'), sfruttando un errore in girata di Hamsik che si trasforma in un assist. I partenopei non sono continui per tutta la partita, pareggio giusto.
 
L'Atalanta di Colantuono, splendida protagonista di questi primi tre mesi di stagione, dopo lo 0-0 di domenica scorsa a Verona è costretta di nuovo a rallentare (quarto pareggio di fila), stavolta in casa, stavolta contro l'ottimo Catania di Montella. Etnei avanti con una capocciata di Legrottaglie (18'), ridotti in dieci dal 43' per il doppio giallo a Spolli, e ripresi al 70' dalla conclusione bella e un po' fortunosa di Tiribocchi. Ripresa stile 'assalto a Fort Apache' dei nerazzurri, che rimettono in piedi la sfida ma non riescono a capovolgerla. Piccola considerazione: il bomber Denis è all'asciutto da due partite e la vittoria, in casa orobica, non arriva. Sarà un caso? La posta divisa a metà non è comunque malaccio: la classifica delle due formazioni, infatti, resta al di sopra delle aspettative.

Zero a zero, molta noia e 'briciole' di emozioni in Cagliari-Parma. A parte un'occasione per Larrivey nei primi 45' e una per il gialloblù Galloppa in pieno recupero, la partita è un colpo basso all'estetica. Allenatori prudenti, squadre coperte, tiri in porta neanche l'ombra. 'Primo non prenderle', sembra esserci scritto negli spogliatoi del Sant'Elia.