di Maurizio Righetti
Delle novità in tema di geriatria e declino cognitivo si è parlato a Roma nel corso del congresso “L’Anziano Fragile”, presieduto da Sandra Fanfoni, primario al Nuovo Regina Margherita. Un tema di grande impatto sociale e di sempre più forte attualità.
La sindrome clinica da fragilità
L’invecchiamento della popolazione, come ha scritto il professor Umberto Senin, “è caratterizzato dall’aumento prevalente degli ultraottantenni (oldest old): in questo gruppo di soggetti è estremamente frequente la cosiddetta sindrome clinica da fragilità. Essa esprime una condizione di estrema instabilità omeostatica che mette l’anziano a rischio di gravi complicanze, perdita dell’autosufficienza, istituzionalizzazione e morte anche per eventi di per sé di modesta entità”. Nei confronti dell’anziano fragile la medicina geriatrica propone una originale metodologia di valutazione, la cosiddetta valutazione multidimensionale (VMD), ed un modello di assistenza continuativa (AC).
Anziano Fragile”, il tipico paziente geriatrico
L’Anziano Fragile è il tipico paziente geriatrico, dato che la prevalenza della fragilità aumenta con l’età, riscontrata già nel 10-25% degli ultrassessantacinquenni e presente nel 40-50 % degli ultraottantacinquenni, il cui trend epidemiologico sta aumentando il tasso di ospedalizzazione. L’Anziano Fragile è un paziente complesso per il quale è necessario un approccio in grado di coglierne tutte le necessità: la geriatria è stata definita per questo la medicina della complessità e il suo approccio non è tanto verso le singole malattie, come nella medicina tradizionale, quanto nei confronti della persona malata con il suo “mondo“, nel quale sono presenti non solo le varie patologie, ma anche i problemi psicologici, sociali, ambientali e di autonomia funzionale.
Qualità della vita e prevenzione della disabilità
La presa in carico totale Gli aspetti non strettamente riferiti alle patologie sono molto importanti perché influenzano la gravità, il decorso del quadro clinico e la prognosi del paziente anziano fragile. Per la geriatria, la qualità della vita e la prevenzione della disabilità sono obiettivi prioritari rispetto al prolungamento della vita, che resta comunque elemento cardine.
Sandra Fanfoni: “La geriatria deve promuovere il confronto e l'integrazione multidisciplinare”
La Valutazione Multidimensionale Geriatrica prende in considerazione non solo i fattori strettamente clinici del paziente, ma anche gli aspetti psicologici, sociali, spirituali e funzionali in una ottica multidimensionale che è tipica dell’approccio geriatrico. Per far sì che ciò si realizzi concretamente, “è indispensabile - sostiene la professoressa Sandra Fanfoni - che la geriatria clinica condivida con le altre professionalità impegnate sul campo i valori culturali che le appartengono, promuovendo il confronto e l'integrazione multidisciplinare, affinché sia possibile costruire un linguaggio comune e una base culturale vissuta insieme da tutti gli specialisti e gli operatori della 'équipe multidisciplinare' che di fatto agisce intorno all'anziano fragile e al malato di Alzheimer”.